Panicale e Paciano adottano il “Manifesto della comunicazione non ostile”. C’è un impegno formale da parte delle due Amministrazioni comunali a promuovere all’interno delle proprie comunità precise e semplici regole di condotta per contrastare i linguaggi d’odio che in rete rischiano di trovare sempre più terreno fertile. Con apposite delibere di giunta dunque Panicale e Paciano hanno approvato le azioni per l’applicazione e la massima condivisione di questo Manifesto, la cui adozione è stata promossa, tra gli altri, anche dall’Anci (associazione nazionale dei comuni italiani).
Si tratta di un decalogo che ciascun soggetto può decidere di far proprio e può impegnarsi ad osservare, soprattutto nella comunicazione tramite i social network. A partire dalla consapevolezza che “reale è virtuale” e che “si è ciò che si comunica”. Il Manifesto invita ad “ascoltare prima di parlare”, e ricorda che “le parole sono un ponte; hanno conseguenze; che le idee si possono discutere; che gli insulti non sono argomenti e che “anche il silenzio comunica”.
“C’è l’urgenza di tornare a riconoscersi reciprocamente, anche negli spazi virtuali, che non sono ‘altro’ da noi, ma sono reali come le conseguenze delle parole che digitiamo – commenta il sindaco di Panicale, Giulio Cherubini -. E questo vale ancora di più in piccole comunità, da dove si può e si deve ripartire per riconnetterci con la responsabilità delle nostre azioni, personali e collettive. Inizieremo con il chiedere la sottoscrizione e l’impegno ai rappresentanti delle associazioni del nostro territorio”.
“Si tratta di una serie di buone regole di comportamento – spiega il sindaco di Paciano Riccardo Bardelli – di cui c’è un grande bisogno in questa epoca in cui il reale ed il virtuale si intrecciano ed i toni sono spesso troppo accesi, perdendo di vista il reale valore delle cose. È un manifesto che chiede di pensare e valutare prima di agire per riportare la comunicazione ad un livello di civiltà”.
All’origine di Parole O_Stili c’è il contributo di circa trecento professionisti della comunicazione d’impresa e della comunicazione politica, insegnanti, imprenditori, influencer, blogger: persone diverse e appassionate, che condividono la volontà di rendere la rete un luogo migliore, meno violento, più rispettoso e civile. In pochi mesi è diventata una comunità con oltre decine di migliaia di aderenti.