L’Unione dei Comuni cambia marcia, Chiodini: “Positivo l’arrivo del demanio, ma su dragaggi siamo ancora in attesa”

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“Specchio d’acqua e borghi storici, un modello di qualità della vita e di sviluppo economico che può sostenersi al meglio con l’integrazione delle amministrazioni attraverso l’Unione dei Comuni. Se il 2019 è l’anno dell’acquisizione delle competenze sul demanio lacuale, il 2020 è quello dell’avvio dei cantieri dell’Intervento territoriale integrato (Iti) con fondi comunitari della Regione Umbria, a cui chiediamo di continuare a credere in questo progetto”.
Giacomo Chiodini, sindaco di Magione e presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, ha raccontato con questa sintesi l’esperienza del tutto inedita che vede le realtà di Castiglione del Lago, Magione, Città della Pieve, Passignano, Panicale, Tuoro, Piegaro e Paciano cedere all’Unione proprie competenze “in nome della collaborazione, dell’efficienza e della razionalizzazione amministrativa”.
I sindaci del lago questa mattina hanno esposto i risultati fin qui portati a casa e gli obiettivi futuri nella conferenza stampa di inizio anno tenuta a Perugia a Palazzo Cesaroni.

Per il presidente Chiodini (che in base allo statuto lascerà a luglio 2020) il 2019 ha visto “la positiva e inedita introduzione da luglio del settore demanio e darsene della Provincia di Perugia all’interno dell’Unione e con esso un ulteriore gettito che si fa ad aggiungere ai 15 milioni di fondi Iti attualmente in gestione. Tuttavia – ha osservato Chiodini – le risorse trasferite da Provincia e Regione, derivanti da concessioni e canoni demaniali, sono limitate e hanno coperto le necessità di somma urgenza. Su questo settore, come richiamato nel recente convegno di Castiglione del Lago, è necessario un investimento importante che solo gli enti superiori possono garantire. Per assicurare la manutenzione ordinaria sulle pertinenze del lago (pontili, darsene, sponde, moli e attracchi) sono necessari circa 2 milioni di euro all’anno. E su questo – ha concluso – siamo ancora in attesa del trasferimento finale delle risorse del Ministero dell’Ambiente per i dragaggi che è in attesa del parere della Corte dei Conti”.

Il tema del lago è centrale anche per il sindaco di Castiglione del Lago, Matteo Burico, che ha richiamato gli impegni presi durante il partecipato seminario tenutosi sul tema della gestione dei livelli delle acque all’interno dell’evento “Luci sul Trasimeno”. “Sulla vicenda delle paratie aperte in maniera da favorire il lago di Chiusi anziché il Trasimeno – ha spiegato Burico – ci aspettiamo, e abbiamo visto l’impegno a riguardo dei nuovi consiglieri regionali, che ci siano cambiamenti in tempi rapidi: faremo un sopralluogo tutti insieme nei prossimi giorni e vedremo se è cambiato qualcosa. Certamente rimangono sul tavolo i temi delle regole e quello dei finanziamenti: rivedere il piano stralcio Trasimeno con l’Autorità di Bacino del Tevere aggiornandolo all’oggi, modificare i vincoli del parco naturale e batterci appoggiando in maniera bipartisan chi si sta impegnando per l’introduzione nel decreto “Salva Mare” di un sistema più semplice di caratterizzazione dei fanghi da dragaggio. Sul turismo – ha concluso il sindaco di Castiglione del Lago – l’albero di Natale è stato un enorme successo su cui vogliamo continuare ad investire coinvolgendo sempre di più gli altri comuni rivieraschi”.
Sugli interventi legati alla nuova delega demanio è intervenuto Sandro Pasquali, sindaco di Passignano e vicepresidente della Provincia, che ha ricordato i lavori su alcune pertinenze presenti lungo la fascia demaniale del Trasimeno – darsena di Panicarola, antico molo di Sant’Arcangelo, palificata di attracco di Isola Maggiore, pontile di Passignano previsto nel 2020 – e lo studio strutturale di tutti i pontili del lago per capire quali sono le urgenze. Sul lago sono 105 le concessioni demaniali attive e 50 in fase di assegnazione, mentre sono pari a 337 i posti barca a uso privato. “Al Trasimeno è necessario – sono state le parole conclusive di Pasquali – un nuovo rapporto uomo-lago, per una gestione migliore sotto il profilo normativo, ambientale, culturale e sociale”.

Il territorio del Trasimeno è caratterizzato non solo dal bacino lacustre, ma anche da tanti centri storici di valore. E su questo si è concentrato l’intervento del sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini che ha parlato di necessità di integrazione, anche nei confronti dei territori limitrofi (come l’Alto Orvietano), omogenei sotto molti profili e con i quali già vengono condivisi servizi e progetti. Risini ha quindi posto l’accento sulla riorganizzazione dei servizi sanitari per sanare le carenze di cui “Città della Pieve, zona ai margini dell’Umbria soffre; primi tra tutti un pronto soccorso e dei servizi ospedalieri”.
Giulio Cherubini, sindaco di Panicale, ha invece illustrato le attività del settore sociale dell’Unione e il processo di implementazione delle funzioni integrate tra i comuni. Per quanto riguarda le politiche sociali, l’Unione dei Comuni è già da tempo pronta per avviare formalmente la realizzazione del Piano Sociale di Zona, con il coinvolgimento attivo di tutto i terzo settore sociale, cooperativo e di volontariato. Questo processo, per cui auspichiamo il via libera dalla Regione, ci consentirà di definire una nuova lettura, dal basso e partecipata con chi quotidianamente si occupa delle politiche sociali, oltre a consentire di sfruttare nel modo migliore la integrazione di progettazione tra pubblico e privato sociale, auspicando che le risorse programmate con l’accesso al Fondo Sociale Europeo vengano confermate e implementate con la nuova programmazione. Per quanto riguarda la costituzione delle nuove e necessarie aree funzionali dell’Unione, che andranno a rafforzare l’efficienza dell’erogazione dei servizi per i cittadini del Trasimeno, servirà il definitivo salto di qualità e di convinzione d parte di tutti gli enti locali aderenti, con la possibilità di allargare il bacino di cittadini che potranno fruire di servizi integrati e uniformati anche al di là dei confini dell’Unione”.

Roberto Ferricelli, delegato all’ambiente e al ciclo dei rifiuti, è tornato sull’opportunità di stabilire un nuovo rapporto uomo-lago, di cui si sente la necessità anche nel nuovo regolamento del Parco. Sul fronte specifico dei rifiuti, l’Unione si impegnerà anche in seno ai nuovi assetti di Tsa a rilanciare la raccolta differenziata e si pone in uno spirito di dialogo nei confronti della nuova giunta regionale per disegnare il futuro della materia in Umbria.
Infine la parola è spettata a Riccardo Bardelli, sindaco di Paciano e delegato al bilancio. “I conti sono solidi”, ha dichiarato. Nel 2020 i Comuni associati trarranno vantaggi dal progetto di unificazione degli uffici del personale, che servirà a dare respiro soprattutto alle realtà più piccole. Infine l’Unione confida sulla riconferma e consolidamento degli incentivi per le funzioni svolte in modo associato.