Alimentazione, la Usl Umbria 1 veicola i corretti stili di vita a scuola e nelle famiglie

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In Umbria un bambino su 3 è sovrappeso. L’eccesso ponderale in età evolutiva tende a persistere anche in età adulta, favorendo lo sviluppo di gravi patologie quali quelle cardio-cerebro-vascolari, il diabete tipo 2 e alcuni tumori. Il continuo aumento di questo fenomeno e i costi correlati alle relative conseguenze hanno portato a definire la prevenzione dell’obesità come un obiettivo prioritario di sanità pubblica, imponendo la messa in campo di programmi e progetti finalizzati al miglioramento degli stili di vita dei bambini e delle loro famiglie con azioni integrate e multisettoriali. I servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione (IAN) ed Epidemiologia del Dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 hanno quindi realizzato uno studio per acquisire elementi sulla percezione circa lo stato nutrizionale dei bambini da 6 a 10 anni, finalizzato alla descrizione di aspetti dietetico-nutrizionali caratterizzanti la popolazione in età pediatrica.

L’indagine, di tipo qualitativo-descrittivo, realizzata mediante Focus Group e interviste semi-strutturate, è stata condotta nel territorio del distretto del Trasimeno coinvolgendo tutti gli otto comuni (Panicale, Paciano, Piegaro, Città della Pieve, Magione, Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno, Castiglione del Lago) e i risultati saranno condivisi con la cittadinanza attraverso un’iniziativa pubblica giovedì 20 febbraio alle ore 17 presso la scuola elementare di Magione, che aprirà la strada alla scelta delle aree prioritarie d’azione.
“La scelta di questo territorio – spiega Deborah Cesaroni, nutrizionista – è stata dettata da un lato dalla necessità di promuovere una maggiore adesione alle linee d’indirizzo regionali sulla ristorazione scolastica e dall’altro per la presenza di una rete di promozione della salute già consolidata, che ha favorito la realizzazione e la buona riuscita dell’indagine. Sono stati coinvolti tutti i soggetti interessati al problema: bambini, genitori, insegnanti, addetti alla ristorazione scolastica, pediatri, sindaci. Il loro punto di vista ha fornito un contributo fondamentale alla definizione delle possibili azioni di prevenzione, promozione e tutela della salute”.

Le domande formulate nei vari focus group avevano come obiettivo quello di descrivere il concetto percepito di bambino in salute, esplorare i problemi di salute correlati alla nutrizione e gli aspetti percepiti come positivi o negativi. Sono state inoltre stimolate proposte per promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte di salute operate dai cosiddetti “decisori” nell’ambito della propria comunità. Il coinvolgimento, sin dalla progettazione, di tutti i portatori di interesse è un passo essenziale per fare in modo che le azioni non siano percepite come calate dall’alto ma condivise.