“Ferma l’osservanza del D.P.C.M. 9 marzo 2020, recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale, provvedimento che estende le misure del D.P.C.M. 8 marzo 2020, a partire dall’11 marzo 2020 anche agli Uffici Postali del nostro territorio, corre l’obbligo di evidenziare che, nel caso di specie, la mancanza di altri uffici postali se non a distanza di almeno 10 km, raggiungendo il più vicino ufficio postale di Tavernelle di Panicale, oppure a 15 km, quello di Città della Pieve, peraltro colpita da più casi di contagio, causa inevitabilmente difficoltà negli spostamenti, determinate dall’attuale emergenza sanitaria e il maggior afflusso di persone che si crea negli unici uffici aperti, porta alla formazione di pericolosi assembramenti tra gli utenti”. Lo scrive in una lettera il consigliere comunale di Piegaro Augusto Peltristo indirizzata a Poste Italiane S.p.A., Regione Umbria, Ministero dello Sviluppo Economico, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Prefettura di Perugia e Prefettura di Terni.
“Per quanto sopra – prosegue il capogruppo della lista civica Piegaro – il sottoscritto Consigliere Comunale, nel suo ruolo istituzionale e di garanzia del bene pubblico, non può che esprimere alle SS.LL., ciascuna per la propria competenza, il suo disappunto, per quanto sta avvenendo nel territorio comunale di Piegaro, ovvero la chiusura non preannunciata di un servizio essenziale, quale quello postale con tutte le conseguenze sanitarie del caso. A tali disagi, oltre che con l’accreditamento diretto dei ratei pensionistici sui conti correnti e il pagamento scaglionato su diversi giorni, si può ovviare, per scongiurare affollamenti nei più vicini uffici postali, lasciando aperto l’ufficio postale del Comune di Piegaro – stante anche l’elevata densità demografica – almeno, a titolo esemplificativo, dieci giorni al mese (la prima decade o la fine del mese), mettendo in atto tutte le precauzioni necessarie per gli utenti e per i lavoratori di Poste Italiane”.