“In duemila anni di cristianesimo è la prima volta che celebriamo la Pasqua in una maniera così ridotta, e questo, credetemi, è una grande sofferenza per tutti voi, ma anche per noi sacerdoti e vescovo, vostri pastori. Ma, come quei bambini (quelli che salutarono il Signore con ramoscelli d’ulivo – ndr), cercate di ritrovare anche voi, pur restando nelle vostre case, il gusto dello stupore, della bellezza della nostra fede e la gioia di seguire Gesù che ci precede portando la sua croce”: è uno dei passaggi dell’omelia del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, per la Domenica delle palme. Celebrata in una cattedrale di San Lorenzo vuota e trasmessa dai social media ecclesiali.
“Desidero anzitutto far mio il pensiero, che venerdì sera, – ha ricordato il cardinale -, il Santo Padre ha rivolto alla nostra nazione. Ha parlato di un periodo di difficoltà e sofferenza per tutte le famiglie, chiuse nelle loro case; delle persone sole e degli anziani”. “Ha ricordato – ha proseguito Bassetti – tutti gli ammalati, ha sottolineato la generosità di chi si espone per la loro cura, ed ha avuto un pensiero per i detenuti nelle carceri e per coloro che non hanno fissa dimora, e soprattutto per chi si trova in ristrettezze economiche. Il Papa ci invita a sfruttare bene questo tempo, ad essere generosi, a cercare per telefono o coi social le persone più sole, e soprattutto ci invita a pregare, ora che abbiamo più tempo. Mi ha molto colpito questo pensiero che vi trasmetto con le sue stesse parole: ‘anche se siamo isolati, il pensiero e lo spirito possono andare lontano con la creatività dell’amore’. Ed ha aggiunto: ‘oggi ci vuole, la creatività dell’amore'”.