Pescatori del Trasimeno alle prese con fatturato dimezzato e investimenti sospesi

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Fatturato dimezzato e investimenti al momento sospesi: così l’emergenza coronavirus sta impattando sulla Cooperativa dei pescatori del Trasimeno. “Ma in quasi un secolo di storia di difficoltà ne abbiamo attraversate parecchie, compresa una guerra mondiale e ne siamo sempre usciti vivi e quindi ci riusciremo anche questa volta”, dicono all’ANSA Aurelio Cocchini e Valter Sembolini, presidente e amministratore delegato della Cooperativa. Ma la preoccupazione c’è e non la nascondono. “Se non riaprono le attività ristorative e non tornano i turisti – spiega Cocchini – si rischia di andare in grande difficoltà, perché il nostro pescato è destinato quasi totalmente alla vendita locale”. Anche se in questi giorni, per resistere alla crisi, “è stata attivata, per fortuna, una linea di vendita con l’estero”.

Intanto i pescatori fanno ritorno al porticciolo di San Feliciano di Magione con le reti gonfie di carpe. “Il pesce che non riusciamo a vendere lo lavoriamo nella nostra linea di produzione, sperando di collocarlo sui mercati quando il sistema economico si rimetterà in moto”, dice il presidente mentre è al timone della barca. “È stato un errore – aggiunge – non riaprire i ristoranti e altre attività, bastava farlo seguendo le norme sul distanziamento sociale”. “Il 2020 doveva essere l’anno del salto in avanti” spiega invece Sembolini. “Avevamo avviato – prosegue – il cantiere per realizzare un nostro punto ristoro, la Locanda del pescatore, a Sant’Arcangelo, ma adesso dovremo valutare se mandarlo avanti”.

Il presidente, prevedendo “un’estate disastrosa sotto il profilo economico”, già immagina però l’apertura nel 2021. Spiega invece e non si è mai arrestata l’attività in acqua: sono una trentina i pescatori che quotidianamente gettano e ritirano reti in questo grande specchio d’acqua poco profondo ma dai colori unici e con l’isola Polvese a mostrarsi rigogliosa con la sua fitta vegetazione. “Il nostro principale impegno – aggiunge il presidente – è mantenere la forza lavoro che oltre ai pescatori che sono tutti soci della Cooperativa, conta anche dei dipendenti alla linea di trasformazione”.