Indeboliti dal caldo e dal mancato ricambio d’acqua. Una gran quantità di pesci carassio sta morendo lungo le sponde del lago Trasimeno. Come riporta il Corriere dell’Umbria, il problema era già stato notato e segnalato lo scorso anno dalla Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno, per bocca del suo presidente Valter Sembolini.
Una questione che si è ripresentata in questi giorni e che vede i pescatori in prima linea: “Come Cooperativa – spiega Sembolini – avevamo già segnalato in precedenza l’anticipazione dei tempi. Abbiamo così richiesto alla Comunità Europea di spostare dei fondi della pesca, operazione che dovrebbe avvenire a giorni e che vale circa 300mila euro, per andare a intensificare la pesca del carassio”.
I colloqui con Regione e Unione dei Comuni del Trasimeno per stabilire modi e tempi della raccolta dei pesci spiaggiati sono già stati avviati: “Abbiamo accantonato risorse per iniziare la raccolta della morìa con le cooperative dei pescatori, per pulire le sponde e iniziare a contenere un fenomeno che si ripeterà se non faremo interventi. Regione e Unione dei Comuni – aggiunge Sembolini – si sono attivati dietro mia sollecitazione per effettuare la raccolta, e in questo momento daremo nuovo lavoro ai pescatori visto che la ristorazione è ferma”.
La Cooperativa si è inoltre attivata, insieme alla Regione, per portare avanti progetti di salvaguardia della biodiversità e di lotta contro le specie aliene. Non va infatti dimenticato che il carassio è un pesce tipico dell’Est Europa e che è stato introdotto in passato nel Trasimeno per aumentare il pescato del lago, creando non pochi problemi alle specie autoctone.