La tradizione è più forte dell’epidemia. Città della Pieve non si arrende alle restrizioni imposte dal coronavirus e il 21 giugno il terziere Casalino realizzerà la classica infiorata in onore di San Luigi Gonzaga. Un bel segnale di speranza, anche se dovranno essere adottate alcune misure per garantire la sicurezza di tutti.
La prima riguarda la lunghezza dell’infiorata, come spiega il sindaco pievese Fausto Risini: “Sarà adeguata al momento, una cosa ridotta a differenza degli altri anni, quando i quadri si estendevano per tutto il corso lungo 310 metri, quest’anno occuperemo solamente circa 100 metri del corso, per un totale di otto quadri con dimensioni di due metri circa”.
Le opere verranno realizzate dai ragazzi del terziere Casalino nella notte tra il 20 e il 21 giugno, ma con qualche accortezza in più rispetto alle edizioni passate. Ci saranno dei turni per evitare assembramenti, mentre i componenti dello stesso gruppo familiare potranno lavorare assieme.
Per i visitatori è previsto un percorso specifico: “Metteremo un senso unico – spiega il sindaco –, si sale da un lato e si scende dall’altro, con controlli strettissimi da parte di polizia municipale e carabinieri, coadiuvati e aiutati da soggetti volontari. Inoltre sarà obbligatorio l’uso della mascherina anche all’esterno, sia per coloro che stenderanno i quadri durante la notte che per i visitatori”.
I festeggiamenti avverranno in forma ridotta: niente attività da parte della taverna del terziere Casalino, celebrazione religiosa prevista per domenica pomeriggio, con la messa che si terrà di fronte alla sede del terziere e verrà diffusa con gli altoparlanti.