L’annosa vicenda dei fanghi del Trasimeno continua a tenere banco nella politica locale. Sono di questi giorni le parole di Giacomo Chiodini, sindaco di Magione e presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, sulle difficoltà causate dai fanghi del lago, che non vengono ormai dragati da 15 anni. I fondi statali, attesi per un anno e mezzo, sono arrivati solo da qualche settimana: il livello dell’acqua si abbassa in maniera preoccupante causando disagi anche alle imbarcazioni.
Quello che preoccupa Chiodini, però, è la classificazione che verrà data ai fanghi: se dovessero essere definiti come “rifiuti speciali” ci potrebbero essere grandi problemi per lo smaltimento. Alle perplessità del sindaco magionese risponde sul Corriere dell’Umbria il senatore della Lega Luca Briziarelli: “Se il presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno è cosi preoccupato che i fanghi del lago siano trattati come rifiuto speciale, si impegni a sostenere l’emendamento a risoluzione del problema che presenterò nel decreto Semplificazione non appena il governo lo avrà approvato”.
Briziarelli fa notare che la sua proposta è stata bocciata due volte in Senato dalla maggioranza giallorossa, “nonostante il ministro Costa sia venuto in pompa magna a visitare il Trasimeno”. “Vorrei ricordare – aggiunge il parlamentare – che senza una modifica del Testo unico Ambientale il problema dei costi legati alla codificazione dei fanghi e alla con seguente complessità delle procedure, non potrà comunque essere risolto”. La questione verrà affrontata dalla Regione, che ha predisposto un tavolo tecnico per confrontarsi con i sindaci del Trasimeno.