L’Associazione A.L.I.Ce. Umbria di Città della Pieve è tornata a premiare gli studenti degli Istituti pievesi.
La borsa di studio “Una rosa… rinascerà” rivolta alle scuole di ogni ordine e grado del comune pievese, istituita da A.L.I.Ce., premia ogni anno, con € 200 ad Istituto, gli studenti che hanno dato prova di operare con assiduità nel campo della solidarietà.
Spetta ai docenti dei due Istituti il compito di proporre i vincitori.
Quest’anno, in tempo di Covid, è pervenuto solo il nominativo dal Comprensivo “Pietro Vannucci”, guidato dalla Dirigente, Prof.ssa Maria Caligiuri.
I docenti della Scuola Secondaria di Primo Grado di Città della Pieve hanno proposto all’unanimità l’alunna Rosalinda Stafa per aver aiutato la sorella quando è stata male e il fratello più piccolo quando la famiglia ha avuto problemi legati all’infortunio del padre.
La cerimonia, in forma ridotta per le restrizioni da pandemia, si è svolta presso gli spazi all’aperto del Circolo MCL, lo scorso giovedì.
Erano presenti, oltre alla premiata e parte della sua famiglia, rappresentanti di A.L.I.Ce. con il suo Presidente Guerrino Bordi, il Sindaco Fausto Risini, Franco Pilato, Luisa Binaretti in rappresentanza della scuola e per l’Assicurazione Allianz, che con le sue donazioni permette al premio di ripetersi nel corso degli anni, Michele Gorello e Gabriella Baglioni. Una buona rappresentanza per festeggiare Rosalinda e la sorella minore Drita che, pur non nominata nel premio, ha collaborato alla gestione familiare nel periodo di assenza forzata dei genitori.
Guerrino Bordi, dopo aver letto le motivazioni inviate dalla scuola, ha elogiato la ragazza, che a settembre frequenterà l’ultimo anno della Secondaria di Primo Grado, per le doti di umana solidarietà dimostrate nel sostituirsi alla madre in periodi piuttosto lunghi.
Il Sindaco dopo essersi complimentato con Rosalinda ha voluto ricordare l’importanza del Premio e l’alto valore della solidarietà.
Luisa Binaretti ha sottolineato la validità della collaborazione tra la scuola da lei rappresentata ed A.L.I.Ce.
Franco Pilato, nel consegnare l’assegno alla famiglia, ha avuto parole di encomio per le ragazze e di augurio per un sereno futuro.
La borsa di studio è nata per volere proprio di Franco Pilato, un pievese che nel il suo libro “Una rosa… rinascerà”, da cui la borsa di studio ha preso il nome, racconta la storia della sua vita piena di traversie.