Bruno Ceppitelli lascia l’incarico di consigliere in Umbra Acque

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Con il rinnovo del consiglio di amministrazione di Umbra Acque Bruno Ceppitelli, già sindaco di Magione, lascia l’incarico di consigliere dell’azienda che, in questo quinquennio, ha realizzato nell’area del Trasimeno importanti opere per il miglioramento e l’estensione della rete idrica e depurazione delle acque reflue al Trasimeno con un investimento complessivo di oltre 25 milioni di euro. A questo si aggiunge l’installazione, nel solo territorio del comune di Magione, di due fontanelle per la distribuzione dell’acqua potabile con notevoli vantaggi soprattutto per quello che riguarda il risparmio nell’utilizzo della plastica.

Tra i lavori più significativi realizzati a livello intercomunale si ricorda la tratta del collettamento e accorpamento degli impianti depurazione di Castiglione del Lago, la potabilizzatore a Borghetto di Tuoro, il collettamento e nuovo impianto di depurazione a Città della Pieve e Tavernelle-Panicale, la rimozione dell’impianto di depurazione a Sant’Arcangelo di Magione. A ciò vanno aggiunti interventi territoriali che hanno rimosso diverse criticità nei singoli comuni dell’area. Per quello che riguarda il territorio comunale di Magione sono da ricordare il collettamento delle reti fognanti a Monte Buono, San Savino e Villa. Il trattamento reflui di Monte Sperello ed altre manutenzioni di carattere straordinario.

Nel nuovo piano, in corso di verifica, sono indicati nuovi significativi investimenti su tutta l’area. Per Magione dovrebbe trovare soluzione il collettamento della frazione di Agello un’opera fondamentale che da tempo aspetta una soluzione, come pure altre criticità quali, ad esempio, la rete idrica in località Monte Bitorno da tempo all’attenzione dell’amministrazione comunale ma non di facile soluzione anche per le condizioni poste dalle autorità di controllo.

“Sono stati cinque anni di importanti soddisfazioni – commenta Ceppitelli – durante i quali sono state rimosse problematiche importanti quali il piano di liquidazione ai Comuni degli affitti delle reti che erano fermi al 2011, il piano investimenti raddoppiato da 15 milioni a circa 30 milioni nel 2019 e che saranno confermati nel triennio 2020/22 in corso di verifica all’Auri. Investimenti che hanno iniziato ad incidere sul recupero perdite sceso sotto al 50 per cento anche se il dato impone un impegno considerevole nei prossimi anni. Significativo anche il processo di digitalizzazione e informatizzazione esteso a tutta la fase operativa (Acea2.0), uno sforzo sul piano umano e finanziario che comincia a registrare buoni risultati. Da ultimo, non per importanza, è corretto sottolineare il proficuo rapporto tra il management aziendale, gli operatori tutti ed i Comuni soci che ci auguriamo non mancherà in futuro.”