Auditorium Urbani gremito, seppur con i distanziamenti dettati dal protocollo anti Covid, “perchè la SAI è storia di tutti i passignanesi e di coloro che vennero a Passignano perché c'era lo Stabilimento, un'industria all'avanguardia capace di dar lavoro a molte maestranze”.
In tanti domenica scorsa hanno partecipato a Passignano alla presentazione del volume scritto da Claudio Giommini (Bertoni Editore) “Il lago delle sirene. Dalla tela al composito avanzato, un vissuto nella evoluzione tecnologica del ‘Trasimeno’”. Un memoir di chi ha trascorso una lunga vita, ricca di esperienze, tra un paese che si affaccia sul lago, Castel Rigone, e un’impresa che ha scritto pagine importanti della storia dell’imprenditoria italiana, la Sai (Società aeronautica italiana). Del resto, già il titolo contiene una doppia allusione, al lago con le sue leggende, e alla storia di economica e sociale di Passignano, dove la Sai, con il suono delle sirene, ha scandito per anni i tempi del lavoro.
Giommini rievoca gli anni nel paese natìo, Castel Rigone, un piccolo mondo dove le due grandi fattorie erano il centro di un mondo agricolo ordinato e complesso. Un luogo di artigiani d’alto livello e anche di cultura. Un punto di partenza per entrare, dopo gli studi tecnici a Roma, nella Sai fondata dal lombardo Angelo Ambrosini. Una fabbrica italiana d’alta tecnologia in riva al Trasimeno che ha avuto come interlocutori Paesi di tutto il mondo, personaggi della grande storia come Gheddafi, nomi dell’industria e del bel mondo italiano come Raul Gardini.
Tra documenti, ricordi e aneddoti, molte volte inediti, Giommini rievoca storia locale e grande Storia del Novecento. Guardandosi indietro, ma guardando anche al futuro, tra riflessioni su occasioni mancate e possibilità ancora che il territorio può ancora afferrare. Alla presentazione di domenica scorsa, oltre all'autore, all'editore Jean Luc Bertoni e alla professoressa Alba Cavicchi, sono intervenuti il sindaco Sandro Pasquali e l'assessore alla cultura Paolo Cipolloni.