L’Umbria è stata classificata “zona gialla” in base alla diffusione del Covid come previsto dal nuovo Dpcm, che entrerà in vigore venerdì 6 novembre.
Ad annunciare la divisione in aree del Paese è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Le regioni gialle, oltre all’Umbria, sono Veneto, Trentino, Friuli, Liguria, Toscana, Emilia-Romagna, Sardegna, Marche, Molise, Abruzzo, Lazio, Campania e Basilicata.
In queste vigono le misure restrittive più “morbide” previste dal Dpcm. I ristoranti e i bar sono
aperti fino alle 18, i negozi fino a orario di chiusura. I centri commerciali sono chiusi nei weekend.
E’ possibile spostarsi all’interno della Regione e da una Regione gialla all’altra.
Anche qui comunque varranno le misure nazionali comuni: coprifuoco alle 22, chiusura dei centri commerciali nei fine settimana, stop a mostre e musei, chiusura dei corner di giochi e scommesse, riduzione della capienza nel traporto pubblico locale.
Palazzo Donini precisa inoltre che in Umbria “resta in vigore” pure l’ordinanza del 30 ottobre della presidente Donatella Tesei che ha tra l’altro stabilito una serie di provvedimenti “più restrittivi” in diversi settori fra cui la scuola per la quale fino al 14 novembre è prevista la didattica a distanza in tutte le medie e superiori.
All’ordinanza Tesei si aggiunge la disposizione nazionale per cui nelle lezioni scolastiche in presenza da venerdì ci sarà l’obbligo della mascherina in aula, tranne per chi ha meno di 6 anni.
La didattica a distanza – ha ribadito Giuseppe Conte – è un fatto che pesa molto al governo, e appena la curva rientrerà sotto controllo una delle prime misure sarà restituire le lezioni in presenza a quanti più alunni possibile.