‘Un click per la scuola’, Rubeca: “Magionesi, non cadete in questa trappola di marketing”

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“La direzione didattica statale di Magione e l’amministrazione comunale ritirino il progetto immediatamente”. Con questo invito, il consigliere Francesco Rubeca intende riflettere sull’inopportunità del progetto “Un click per la scuola”, promosso da Amazon a beneficio delle istituzioni scolastiche, che permette ai clienti Amazon di devolvere una percentuale degli acquisti fatti a una scuola a scelta.

“Trovo questa iniziativa inopportuna e penalizzante per le imprese e le attività economiche del territorio. Specie in questo periodo buio e difficile per i nostri commercianti e artigiani, in seria difficoltà per via dell’epidemia in corso. Le istituzioni scolastiche del territorio dovrebbero incentivare ad acquistare nei negozi della città e non su una piattaforma on-line. Trovo inaccettabile che si pensi solo al proprio tornaconto, e quindi al fatto che parte della spesa fatta su Amazon ricadrà nelle scuole di Magione, senza considerare il tessuto sociale ed economico generale, che si sta impoverendo a dismisura e tenendo conto che Amazon non paga le tasse in italia. Tra poco avremo tanti disoccupati in più e questo genere di iniziative volte ad incentivare gli acquisti on-line non farà che incrementare la grave crisi già in atto”.

“Non sarò complice – aggiunge Rubeca – del declino della mia città e auspico ad un massiccio ricorso ai negozi di vicinato per questo Natale. Invito i magionesi a non cadere in queste trappole di marketing. Amazon con una mano finge di dare alle scuole e con l’altra toglie ossigeno alle piccole realtà commerciali di cittadine come la nostra. Non biasimo gli acquisti on-line, so benissimo che il futuro ci riserva sempre maggiori interconnessioni, ma trovo davvero incomprensibile che proprio in questo particolare momento la scuola, l’istituzione più importante per la crescita e l’evoluzione dei nostri ragazzi, dimentichi la sua gente e stimoli ad acquistare su colossi mondiali come Amazon. Se questa iniziativa era già sbagliata l’anno scorso, quest’anno lo diventa ancora di più. Perché mai un’istituzione pubblica dovrebbe concorrere alla promozione di un’impresa privata?”.

“Chiederò formalmente alla direzione didattica e all’amministrazione comunale di ritirarsi dal progetto. L’autonomia scolastica non può essere la risposta a questo genere di problematiche. La scuola serve a formare cittadini migliori e maggiormente consapevoli. Non si può ignorare la drammaticità del momento. Diversamente – conclude il consigliere di Fratelli d’Italia – l’amministrazione comunale e la direzione didattica si devono ritenere complici del declino totale delle nostre attività commerciali”.