In base alle nuove disposizioni previste dal Dpcm del 3 dicembre studiosi e ricercatori potranno tornare a consultare la documentazione custodita nell’Archivio storico comunale con sede nell’edificio della biblioteca comunale di Magione “Vittoria Aganoor Pompilj.
L’accesso alla sala studio, situata al primo piano, sarà possibile su appuntamento da richiedere via mail a biblioteca@comune.magione.pg.it o telefonando al numero 075 843975 negli orari di apertura previsti (lunedì 15-19; da martedì a venerdì 10-12 e 15-19; sabato 10-12).
Oltre alle serie archivistiche, testimonianza della storia e dell’evoluzione del Comune nel corso dei secoli (archivio notarile, stato civile e archivio storico comunale dal 1421 al 1975) saranno a disposizione degli studiosi anche i Fondi speciali della Biblioteca, nonché le collezioni di pregio interamente digitalizzate e consultabili su terminale dedicato.
Di particolare interesse il Fondo Aganoor Pompilj costituito da monografie, riviste, lettere e carteggi di recente acquisizione; il Fondo Publio Trento Bartoccioni, autentica miniera per la storia locale e forte di una ricchissima documentazione fotografica; il Fondo Paolo Gnerucci, costituito da libri rari, manoscritti, cartografia antica e stampe d’epoca aventi ad oggetto il Trasimeno e la Val di Chiana.
“Gli archivi storici e le biblioteche conservative – commenta Vanni Ruggeri assessore alle cultura del Comune di Magione – oltre a rappresentare una componente essenziale e troppo spesso “invisibile” del nostro patrimonio culturale, costituiscono la base imprescindibile per il lavoro di ricerca di intere categorie di studiosi, soprattutto nelle discipline storiche e in generale umanistiche, per le quali l’accesso diretto a depositi documentari e fondi archivistici rimane fondamentale nonostante l’aumento delle risorse digitali.
“Non si tratta di vecchi fogli polverosi e consunti – aggiunge –, vergati in grafie incomprensibili e prerogativa di un ristrettissimo numero di addetti ai lavori: #carteallamano, l’archivio storico è autentico strumento di affermazione di diritti, custode silenzioso del futuro della memoria, fervido laboratorio di ricerca per costruire orizzonti di senso che dal passato si proiettano vividamente sul nostro presente”.