“Il rancore che brutta cosa!”. Con queste parlo l’ex sindaco di Castiglione del Lago Sergio Batino inizia il comunicato con il quale risponde all’improvviso attacco di Enzo Ronca, ex Consigliere regionale del PD e figura di spicco della sinistra del Trasimeno. Tema dell’attacco l’accantonamento del progetto dell’Ospedale Unico del Trasimeno, una vicenda di 10 anni fa. «La mancata realizzazione dell’Ospedale Unico del Trasimeno – si legge nella nota di Batino – non è certo colpa del sottoscritto sindaco di Castiglione del Lago dal 2009 al 2019 e tantomeno del sindaco di Città della Pieve Riccardo Manganello. Assieme a tutti gli altri sindaci del periodo ci siamo battuti per portare più risorse e servizi possibili nel territorio, in un contesto difficilissimo per la crisi economica apertasi in quegli anni con i tagli indiscriminati a sanità, scuola e risorse degli enti locali. I ritardi storici di tale mancata realizzazione appartengono ai contrasti, mai sanati fino in fondo, tra la realtà di Castiglione del Lago e Città della Pieve che a differenza di altre realtà umbre con ancora più conflitti territoriali (come Gubbio e Gualdo o Marsciano e Todi che invece sulla sanità hanno trovato una tregua) non hanno trovato un accordo: il procrastinarsi della disputa sul progetto ci ha fatto finire tra gli ultimi, proprio nel momento in cui le disponibilità finanziarie erano finite.
“Nelle elezioni regionali del 2010 – prosegue Batino – il Consigliere Ronca non venne rieletto, nonostante l’impegno del Partito Democratico per un contesto sociale che sempre meno consentiva, e ormai sempre meno rende possibile ai partiti che sbagliando le vogliono eliminare, di indirizzare le preferenze che ormai risultano il frutto delle personalità e della conoscenza pubblica dei singoli candidati. Fu eletto, proveniente da questo territorio, il compianto consigliere Franco Tomassoni che diventò assessore alla sanità. Ed insieme con lui fu tracciata, per effetto dei tagli alla sanità, la nuova rotta che privilegiava i servizi rispetto alle strutture. La sua morte prima ed i ritardi burocratici poi hanno sicuramente rallentato eccessivamente la marcia tanto che oggi quelle risposte ancora non sono pronte.
Questa è la prima battaglia che questo territorio deve fare per i servizi sanitari che permettano a tanti cittadini di trovare qui le risposte senza doversi recare a Città di Castello o in altre località e non è un problema di mura ospedaliere ma di strumenti e personale così come è necessario potenziare i servizi domiciliari. Comunque non si comprendono i ritardi eccessivi nella applicazione del protocollo stipulato dai comuni con la regione Umbria ed invece di sventolare fazzoletti e promesse come stanno facendo alcuni esponenti del centrodestra sarebbe giusto dare subito quelle risposte e i servizi previsti per i cittadini sollecitando la Giunta Regionale”.
Batino conclude il suo intervento con un cenno all’emergenza sanitaria attuale: “La pandemia ci ha fatto capire, dopo anni di tagli, che la sanità è un bene primario. Ora che stanno arrivando nuove risorse diamo subito servizi e personale al territorio, eliminando le liste di attesa e gli spostamenti. Facciamo intanto funzionare bene quello che c’è con macchinari adeguati e personale. Non vorrei che un nuovo dibattito sul futuro, come è successo in passato, indebolisse quello che può funzionare e fosse una scusa per non rispettare gli impegni presi: noi dobbiamo pretendere subito risposte. Questo non ci impedisce di immaginare nuovi scenari e un nuovo ospedale sicuramente più adeguato, ma se vogliamo raggiungere l’obbiettivo non dividiamo il territorio ripercorrendo vecchie strade. Il Trasimeno deve lavorare unito, senza propaganda e personalismi, solo così troverà le risposte per la propria gente”.