Il 7 dicembre scorso il Nursind – il Sindacato delle Professioni Infermieristiche, aveva inoltrato alla Direzione Generale della Ausl Umbria 1 una segnalazione sulla mancanza di guanti monouso in tutta l’Azienda inoltre – spiega il sindacato in un comunicato: “Ci pervenivano segnalazioni dall’area del Trasimeno, dove addirittura il personale era costretto ad acquistarsi da solo tali presidi”.
“Da allora – ribadisce Nursind – nonostante anche alcuni articoli di stampa che riprendevano la nostra segnalazione, nulla è cambiato: l’etichetta di “area Covid free” pare sia alla base del perdurare di tale carenza di DPI come guanti monouso e mascherine FFP2 nei reparti e servizi della Ausl Umbria 1, venendo meno il concetto universale di prevenzione in periodo di pandemia. Basti pensare che in alcuni reparti, da segnalazioni che abbiamo ricevuto, la farmacia aziendale pare abbia fornito un solo pacco di guanti a settimana e praticamente nessuna mascherina FFP2, tanto che il personale anche in questo caso è ricorso al faidate”.
“Il risultato – aggiunge il sindacato delle professioni infermieristiche – è quello che purtroppo abbiamo sotto i nostri occhi in questi giorni: numerosi casi di positività all’interno degli Ospedali di Castiglione del Lago e Passignano che costringono un sistema sanitario, già al collasso, di correre dietro agli eventi, negando o ritardando possibilità di risposte idonee ai bisogni di salute della cittadinanza, non solo del comprensorio del Trasimeno, per pazienti NO COVID”.
Aggiunge il Nursind: “Nonostante l’esperienza della prima e della seconda ondata pandemica, nonostante la presa di coscienza dell’assenza di un Piano Pandemico nazionale e regionale aggiornato ed applicato, siamo ancora a verificare come l’organizzazione e le scelte fatte siano errate, come se quanto accaduto in questi mesi non fosse servito a nulla. Risparmiare in DPI o scegliere di non fornire in quantità e qualità idonea gli stessi al personale sanitario, accompagnato da una carenza nella sorveglianza degli accessi dei visitatori può ovviamente portare ai risultati visti”.
Inoltre il sindacato ormai da settimane invita il personale sanitario a denunciare episodi di avvenuto contagio in ambito lavorativo ai propri referenti territoriali o aziendali, al fine di ottenere quanto dovuto ossia l’apertura della procedura INAIL per infortunio sul lavoro.