Coronavirus: individuate le varianti umbre. La regione resta arancione ma si studiano aree rosse

173

L’Umbria rimarrà in fascia arancione, visto che c’è un bilanciamento dei contagi sul territorio, ma alla luce dei risultati inviati dall’Istituto superiore di sanità sui 42 campioni positivi al Sars-Cov 2 – con 18 casi di variante inglese, 12 brasiliana e 3 con altre mutazioni – saranno opportuni nuovi interventi nelle zone più interessate dal fenomeno: è quanto emerso nel corso della conferenza stampa tenuta nel tardo pomeriggio di oggi, dalla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, insieme all’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, al direttore regionale alla Salute, Claudio Dario, al commissario per la gestione dell’emergenza Covid in Umbria, Massimo D’Angelo, al capo del Gabinetto della Presidenza, Federico Ricci.

All’incontro, in collegamento, ha partecipato anche il direttore generale della Prevenzione presso il Ministero della Salute, Giovanni Rezza, al quale la presidente Tesei ha rivolto un ringraziamento particolare per la grande attenzione che ha riservato all’Umbria.
“Vogliamo ringraziare, oltre al ministro Speranza e al direttore Rezza, anche l’Istituto Superiore di Sanità per aver esaminato con grande celerità i campioni che sono stati inviati dall’Umbria. Il nostro lavoro continua – ha detto la presidente – e siamo sempre in stretto contatto con l’Istituto e il ministro Speranza. La situazione è delicata, ma siamo fiduciosi, perché siamo intervenuti in tempo”.

Il dottor Rezza ha ringraziato per la collaborazione con l’Umbria, e ha spiegato che il fatto di aver individuato presto la circolazione di queste varianti è un fatto importante per tutta l’Italia, visto che la variante brasiliana in particolare, potrebbe compromettere l’efficacia della risposta vaccinale, anche se va detto che non l’annulla”.
“Fare contenimento in questo momento è importante anche per le province circostanti – ha aggiunto il dottor Rezza – L’Umbria rimane arancione quindi, ma è importante implementare alcune zone rosse nelle aree maggiormente colpite nella provincia di Perugia”.

Rezza ha aggiunto che “bisognerà fare uno sforzo per capire come si sono mosse queste varianti, ed è bene aumentare l’attenzione anche nelle aree circostanti. Là dove sono state applicate le zone rosse i risultati si sono visti in poco tempo”.
Il direttore Dario, a conclusione dell’incontro, ha reso noto che la variante brasiliana del virus è stata riscontrata in ambito ospedaliero, quella inglese invece sul territorio. Sono interessati gli ambiti del Perugino, Bastia Umbra e Trasimeno.