“Carenza progettualità nel recovery plan regionale per il Trasimeno”, botta e risposta in Consiglio Regionale

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L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso, nella odierna seduta di question time, l’interrogazione a risposta immediata della consigliera Simona Meloni (Pd) che chiede all’Esecutivo di Palazzo Donini “quali sono stati i criteri utilizzati per la costruzione dei vari progetti presenti nel Recovery Plan della Regione Umbria; se ci sono ragioni particolari che non hanno permesso una adeguata presenza del Comprensorio del Trasimeno e se si intende integrare l’attuale Recovery Plan con progettazioni riguardanti il territorio in questione”.

Illustrando l’atto ispettivo, Meloni ha spiegato che “il Trasimeno è uno dei punti strategici per il rilancio turistico dell’Umbria, un comprensorio con un bacino di circa 60mila persone. Ma nella stesura dell’attuale Recovery Plan regionale si evidenzia una carente ed insufficiente presenza di progettualità riguardante il Comprensorio del Trasimeno, riguardante nello specifico gli ambiti relativi ad infrastrutture, viabilità, ambiente, turismo e sanità. Il territorio del Trasimeno rappresenta un importante comprensorio turistico a livello regionale. Quello del Trasimeno è il maggiore dei sei Parchi umbri, una delle zone umide più particolare ed importante d’Europa per la presenza di specie botaniche, faunistiche ed ittiche di enorme valenza. Ciò nonostante in quel comprensorio sono presenti criticità importanti che ne limitano il pieno sviluppo delle proprie potenzialità, criticità croniche dovute a carenze infrastrutturali, debolezza del sistema sanitario territoriale, fino alla mancanza di una adeguata attenzione alle manutenzioni del Bacino, interessato con interventi eccezionali in stato di emergenziale”.

L’assessore Morroni ha risposto che “ad oggi nel percorso di definizione dei progetti del Recovery fund il ruolo delle Regioni non è definito. Le elaborazioni avanzate da tutte le Regioni in questo quadro di incertezza sono state solo frutto di ricognizioni tecniche delle progettualità presenti, non esaustive e senza vaglio politico e indicazioni di priorità. Le progettuali mantengono un orizzonte aperto e teso a essere definito nel momento nel quale verrà scandito il ruolo, le funzioni, i compiti e le risorse che alle Regioni verranno assegnate, In questo quadro l’attenzione verso il Trasimeno in questi 13 mesi di attività della Giunta è stato ripetutamente affermato. C’è una rinnovata attenzione verso un’area forse trascurata negli ultimi lustri, a discapito di potenzialità che il territorio presenta. Ci deve essere la giusta attenzione politica per assicurare le potenzialità di crescita che merita. Per questo c’è stato un incontro con gli Enti locali per la fase partecipativa che si sta svolgendo anche in ottica Recovery fund. C’è stata apertura e disponibilità da parte dell’Unione dei Comuni del lago, con l’impegno a presentare due progetti che saremo felici di accogliere e sostenere anche al di là del Recovery plan. C’è la volontà politica chiara della Giunta. Nei giorni scorsi si è svolta un’iniziativa importante con l’Università di Perugia, la Regione, la Provincia di Perugia e l’Unione dei Comuni. Iniziativa che scandisce una santa alleanza tra istituzioni e ricerca, con il proposito di addivenire ad una messa a punto di un progetto organico di sviluppo di quell’area che tenga conto delle caratteristiche uniche del Trasimeno. Un territorio ricco di potenzialità e energie finora inespresse che vogliamo vengano canalizzate per costruire percorsi di crescita e di sviluppo organico e duraturo”.

Nella sua replica Meloni si è detta “soddisfatta della risposta esaustiva e chiara, che rispecchia il piano che anche noi abbiamo in mente come amministratori locali. Il tavolo proposto dall’Università è importante perché tutti vogliamo disegnare uno sviluppo sostenibile. Ci aspettiamo un piano di azioni concrete per portare avanti gli approfondimenti e le analisi fatte. L’interrogazione è stata rimodulata anche in base ai percorsi fatti dopo le prime schede elaborate dalla Regione per il Recovery fund. La fase partecipativa serve a dare gambe ad un progetto pieno di contenuti. Ma per far questo servono risorse finanziare per lo sviluppo organico nel tempo che questo territorio merita. Lavoriamo insieme per massimizzare quello che si può costruire per il comprensorio del Trasimeno”.