Il Consiglio comunale di Castiglione del Lago nella seduta di mercoledì 3 marzo ha approvato un ordine del giorno sulla situazione di Riccardo Capecchi, presentato dal gruppo di maggioranza su ispirazione del consigliere Paolo Brancaleoni che è anche presidente del comitato “Verità su Riccardo”. Con questo voto il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi presso le istituzioni e autorità competenti, perché promuovano tutte le iniziative praticabili per il pronto ritorno in Italia del cittadino castiglionese Riccardo Capecchi.
Ecco in sintesi il testo dell’Odg: «Premesso che dal maggio 2019, un cittadino castiglionese, Riccardo Capecchi, che si trovava in Perù per ragioni professionali, non può rientrare in Italia in quanto sottoposto a procedimento penale e che a causa di tale procedimento a carico del concittadino è stata disposta, in prima istanza, la misura restrittiva cautelare del carcere e, successivamente alla scarcerazione, la misura dell’obbligo periodico di firma presso le locali autorità di polizia, con divieto di allontanamento dal territorio peruviano, si rileva che ad oggi non è ancora intervenuta una statuizione circa il prosieguo del procedimento, né nel senso dell’instaurazione del giudizio, né nella direzione dell’archiviazione e che quindi a quasi due anni dall’inizio di questa vicenda, le sorti del nostro concittadino sono sospese ed irrisolte».
Nella premessa dell’Odg si mette in evidenza lo stato di indeterminatezza che genera inevitabilmente un altissimo stress psicofisico per Riccardo Capecchi e un’estrema afflizione per i familiari. «Considerato che il nostro concittadino ha sempre proclamato con forza e determinazione la sua totale estraneità ai fatti contestati – prosegue il testo – rimarcando che la sua presenza in Perù era direttamente ed esclusivamente collegata alla sua attività pluriennale di fotografo professionista, ampiamente argomentando le sue difese, si evidenzia che Riccardo Capecchi è persona conosciutissima nell’ambito non solo di Castiglione del Lago, ma anche di vari territori limitrofi, tra cui, su tutti, quello di Magione ed è sempre stato estremamente attivo all’interno della nostra comunità come testimoniano l’appartenenza al gruppo scout, la lunghissima militanza nell’associazione folkloristica “Agilla e Trasimeno”, l’attività sportiva nel rugby con l’ASD “Old Rugby Umbria”, e tanti altri interessi sociali e culturali coltivati a Castiglione del Lago. Ravvisata la diffusa stima e l’alta considerazione della comunità castiglionese per le sue doti umane e professionali e precisando che la persona di Riccardo non è stata mai oggetto di contestazioni, rilievi o procedimenti di sorta, risultando egli, al contrario, soggetto assolutamente e correttamente inserito nel tessuto sociale di Castiglione del Lago. Va poi ricordato che tale apprezzamento è restato immutato anche quando, in anni più recenti, Riccardo si è dedicato alla professione di fotografo, in cui ha conseguito risultati di grande rilievo, vedendo le proprie opere pubblicate in numerose riviste a diffusione nazionale. Anche la famiglia di Riccardo è stimata ed ottimamente considerata nell’ambito del nostro contesto territoriale, per onestà, umanità, serietà ed attivismo in campo sia commerciale che artistico».
L’Odg si conclude con una parte più tecnica curata nello specifico dall’avvocato Nicola Cittadini che segue la vicenda in Italia e che è stato ringraziato anche dal presidente del Consiglio comunale Alessio Meloni. «Tra Italia e Perù sussistono da oltre vent’anni fattivi accordi di cooperazione giudiziaria ampiamente recepiti nelle relative leggi di ratifica. Pertanto, in tale ottica, stante la totale residualità della misura cautelare applicata a Riccardo, vi sarebbe assoluta sicurezza ed ampissime garanzie per il caso di suo ritorno in Italia, anche nella denegata ipotesi di avvio della fase giudiziale afferente alla vicenda qui descritta. Il protrarsi della permanenza di Riccardo Capecchi in territorio straniero, al di là dell’ovvio disagio per la sua salute psicofisica, sta comportando ingenti esborsi economici per la famiglia, prostrata da una situazione che la sta mettendo a durissima prova, sotto molteplici aspetti, da quasi due anni. Il perdurare della misura cautelare dell’obbligo di firma e il divieto di allontanarsi dal territorio peruviano, stanno di fatto inibendo a Riccardo la possibilità di lavorare, mantenersi, crescere professionalmente ed anche di costruire un percorso di vita strutturato con la propria compagna di vita. Vi sono tutti i presupposti, quindi, pur senza “entrare” più nel merito della vicenda processuale in questione, perché Riccardo, in attesa di conoscerne i futuri esiti, possa fare ritorno in Italia, accolto dalla sua famiglia, dalla sua compagna, dagli amici e dalla comunità intera. In tale direzione, nel totale rispetto delle autorità peruviane e nella piena collaborazione con esse, è necessaria una costruttiva mobilitazione dei rappresentanti politico-amministrativi locali, regionali e nazionali per sollecitare, nelle more delle decisioni sull’esito del citato procedimento, un ritorno in Italia di Riccardo».
Ieri il consigliere Paolo Brancaleoni, per conto del Consiglio comunale e del sindaco Matteo Burico, ha inviato una richiesta ufficiale al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio allegando la storia della vicenda e l’Odg appena approvato dal Consiglio comunale castiglionese: la pratica è già sulla scrivania del ministro Di Maio e della viceministra Marina Sereni.