La Giornata Internazionale della Donna quest’anno assume un particolare significato, visto il periodo di emergenza che stiamo ancora vivendo, ed il Sindaco e l’Amministrazione Comunale di Città della Pieve hanno voluto rendere omaggio a tutte le donne che prestano servizio in ambito sanitario, per aver affrontato l’emergenza con abnegazione e coraggio. “Un’occasione – spiega il Comune – per accendere l’attenzione sulle battaglie, sulla conquista dei diritti e per riflettere sulla condizione femminile rispetto alla quale i dati recenti sono molto preoccupanti”.
In Europa nel settore sanitario, uno dei più esposti al virus, lavorano 49 milioni di persone di cui ben il 76% sono donne. Per l’Istat, nei settori più a rischio di contagio da coronavirus due terzi (il 67,3%) dei lavoratori è donna. Circa l’84% delle donne lavoratrici in UE tra i 15 e i 64 anni sono impiegate nei servizi tra quelli più colpiti dalla crisi Covid-19 con perdite significative di posti di lavoro. In Italia, a dicembre 2020, dei 444mila lavoratori in meno rispetto a dicembre 2019, 312mila erano donne (il 70,27%).
La quarantena ha avuto poi un impatto importante: in Italia, lo smart working ha incrementato il carico di lavoro dentro le mura domestiche. Da un’indagine condotta nel 2020 da ValoreD, a marzo 2020 una donna su tre ha lavorato più di prima non riuscendo a mantenere un equilibrio tra lavoro e vita domestica. Tra gli uomini il rapporto è di uno su cinque.
Ai dati riguardanti la condizione economica e lavorativa, si aggiungono quelli relativi alla violenza: ogni settimana, circa 50 donne in Europa perdona la vita a causa di violenze domestiche, un trend che è aumentato durante le chiusure. Tra marzo e giugno 2020, in Italia il numero delle chiamate di aiuto al 1522 è più che raddoppiato rispetto al 2019 con 15.280 richieste (+119,6%).
“Le donne sono protagoniste nella gestione della crisi, garantendo il funzionamento di importanti servizi essenziali della comunità – si legge in una nota dell’Amministrazione comunale pievese – ma proprio loro stanno pagando il prezzo più alto, perchè l’impatto della pandemia ha aggravato le disuguaglianze tra donne e uomini già preesistenti. In questo contesto, è evidente che diventa ancora più urgente e necessario mettere al centro la questione di genere e del ruolo delle donne, con la consapevolezza che questo non è un tema legato solo all’inclusività, ma è un tema trasversale che tocca tutti i pilastri della nostra società. Educare alla parità e al rispetto delle differenze e considerare le diversità un valore e una risorsa da promuovere è importante per costruire una società finalmente libera da discriminazioni e pregiudizi”.