Valnestore, Cgil: “Territorio dimenticato anche nel recovery plan regionale”

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Riaccendere i riflettori sulla Valnestore, territorio duramente provato da una crisi profonda, sia da un punto di vista ambientale, che da quello economico ed occupazionale è obiettivo su cui la Cgil da anni si batte ed è proprio per dare continuità alla azione del sindacato sul tema della crisi del territorio e delle prospettive di sviluppo che Mauro Moriconi, responsabile territoriale per la Camera del Lavoro di Perugia, torna a lanciare un grido di allarme.

“Lo facciamo oggi a quasi due anni dalla sottoscrizione del protocollo di intesa tra Enel Regione Umbria e sindaci di Panicale e Piegaro sulla riqualificazione dell’area industriale di Pietrafitta (che escludeva la partecipazione delle organizzazioni sindacali e anche delle imprese) – scrive Moriconi – Due anni che rischiano di essere passati invano se non si mette in campo da subito una strategia in grado di mettere insieme tutte le sinergie necessarie tra gli attori economici ed istituzionali per realizzare progetti esecutivi di riconversione integrale del sito produttivo di Pietrafitta, che ne valorizzino le potenzialità economiche ambientali e turistiche”.

Secondo il sindacalista Cgil, “rischiamo di non avere un’altra opportunità come questa, le risorse ci sono (area di crisi non complessa, Recovery fund) ma è necessario che tutti facciano la loro parte e quindi chiediamo ad Enel impegni concreti da realizzare nel sito di Pietrafitta nell’ambito delle energie rinnovabili, e alla Regione dell’Umbria, che sembra aver dimenticato questo territorio nella fase progettuale del Recovery plan regionale, di farsi parte attiva a sostegno di tutte quelle iniziative imprenditoriali in grado di garantire una prospettiva di sviluppo sostenibile, in un’area che per troppo tempo ha pagato il prezzo di scelte sbagliate”.

“Ed è per questi motivi – conclude Moriconi – che la Cgil nelle prossime settimane si farà promotrice di un’iniziativa non solo per denunciare lo stato di fatto, ma per mettere sul tavolo proposte concrete che possano essere utili al raggiungimento dei fini (sviluppo, lavoro, tutela ambientale) chiamando al confronto istituzioni, università e imprese”.