La pandemia non sta mettendo in crisi solo il sistema economico di imprese e famiglie ma sta disgregando quella rete di rapporti rappresentato da associazioni culturali e ricreative come fa presente il consiglio della Compagnia teatrale di Magione tramite il proprio presidente Giancarlo Suriani.
“Da oltre un anno – afferma – nei nostri territori non si fanno più eventi in cui le persone possano incontrarsi. In questi casi si pensa soprattutto a chi lavora per gli eventi: mostre, concerti, teatro, cinema per ricordarne alcuni. Questo è giusto perché migliaia di persone ci vivono. Ma voglio anche ricordare il mondo delle associazioni culturali e ricreative, piccole e grandi, fatto di volontariato e a cui si deve tanta parte degli eventi che caratterizzano i nostri territori. Associazioni che stanno vivendo una forte disgregazione perché non ci sono occasioni per incontrarsi e che rischiano, al momento in cui si uscirà dalla crisi, di non avere mezzi e strumenti per ricostruire quelle relazioni umane che, importanti prima della pandemia, saranno fondamentali una volta che ne usciremo”.
“Chi organizza sagre, eventi culturali, spazi di discussione e di incontro – prosegue – penso alla nostra Compagnia ma anche alle proloco, alle associazioni ricreative; in questo periodo, in molti, fanno fatica a sostenere i costi degli spazi dati in gestione o quelli legati alla loro attività. Il ritorno alla normalità senza una strategia comune, senza un’occasione di riflessione su tutto questo, rischia di far scomparire gran parte di questo terzo settore, soprattutto le associazioni più piccole”.
“Ci rendiamo conto – prosegue – che ora le priorità sono altre. Siamo vicini a tutte le persone che stanno lavorando nel volontariato, intendo le associazioni socio-assistenziali come la nostra Misericordia e la Caritas che stanno facendo un lavoro fondamentale, ma tutti ci auguriamo che questo periodo buio passi e allora sarà importante che le altre associazioni siano messe nelle condizioni di riprendere le proprie attività per superare l’isolamento e rafforzare il senso di appartenenza delle nostre comunità. Per fare questo saranno necessari sostegni e raccordi logistici-organizzativi tra associazioni e noi riteniamo che si debba iniziare a discuterne per non trovarci impreparati quando ce ne sarà bisogno”.