“Pasticciato e caotico. Il Pnrr dell’Umbria, inviato al Governo come linee guida regionali per gli interventi, non restituisce l’Umbria che vorremmo avere nei prossimi anni ma una visione parziale, che ha ignorato le proposte arrivate dai territori, esattamente come avvenuto per il Trasimeno, dove le proposte e le schede elaborate con l’Università degli Studi di Perugia sono state ignorate”. Così Simona Meloni (Pd – vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria).
“Un documento – osserva – che fa scelte incomprensibili e sul quale auspichiamo si possa intervenire, già a partire dalla seduta di Commissione di domani,a cui parteciperà la presidente Donatella Tesei”. “Il lago Trasimeno – sottolinea Meloni, in un comunicato della Regione – costituisce un comprensorio strategico per il rilancio economico dell’Umbria e una ricchezza ambientale inestimabile. Il documento presentato dalla Regione non gli restituisce il giusto valore. Decisamente sottovalutato appare il ruolo della diga del Chiascio, che assicurerà la mitigazione delle emergenze idriche dell’invaso. Non c’è un progetto serio per la Valnestore e i collegamenti con bus rapidi elettrici. Assenti sul fronte delle infrastrutture leggere sia il Trasimeno che l’Umbria del Sud. Solo qualche spunto relativo a ciclovie e cammini religiosi”.
“Quanto al capitolo della sanità, che è il settore che ci ha permesso di venir fuori dall’emergenza Covid – continua Simona Meloni – mancano distretti, case della salute, consultori, medicina di base e territoriale, telemedicina. Un’occasione persa per dare le gambe ad un settore fondamentale e segno di una scarsa visione d’insieme dell’Umbria, se non quella dettata da interventi di corto respiro”. “Per il Trasimeno – continua – serviva più coraggio, era necessaria una proposta di mobilità sostenibile nautica e comprensoriale, con l’insediamento delle imprese per la componentistica elettrica all’interno di Pietrafitta, che non sarebbe di certo andata in contrasto con il progetto di Bastardo. Ci sono scelte insolite, come l’acquisto delle barche, e non c’è invece un progetto di futuro”.
“L’auspicio – conclude Meloni – è che la Giunta regionale possa cogliere i suggerimenti arrivati, le proposte redatte anche con l’Università e faccia tesoro di un metodo partecipativo ed inclusivo, tanto più nelle scelte di pianificazione futura. Non si può essere spaventati dal confronto, che arricchisce e aiuta”.