Marketing territoriale dal Trasimeno al Tevere: c’è la firma dei sindaci

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Azioni comuni per la valorizzazione e la promozione congiunta dei territori di Perugia, dell’Unione dei Comuni del Trasimeno e dell’area del Tevere, in grado di favorire lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali, la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale: è quanto prevede il protocollo di marketing turistico siglato, nella mattina di sabato 19 giugno, a San Feliciano (Magione), dal sindaco di Perugia, Andrea Romizi, insieme ai sindaci di Corciano, Deruta, Lisciano Niccone, Umbertide e Torgiano e da Giulio Cherubini, presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, a nome degli otto comuni che ne fanno parte (Castiglione del lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno Piegaro, Tuoro sul Trasimeno). Alla firma erano presenti anche Gabriele Giottoli, assessore al turismo e marketing del Comune di Perugia e Matteo Burico, sindaco di Castiglione del lago e assessore al turismo dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, promotori dell’iniziativa.

Il protocollo individua cinque macro aree come prioritarie per lo sviluppo turistico dei territori interessati, ovvero la cultura e la tradizione identitaria (siti ar-cheologici, musei e luoghi della cultura, borghi, turismo religioso), gli eventi (musica, teatro, spettacolo dal vivo, manifestazioni e rievocazioni storiche), i luoghi della memoria, il turismo outdoor (cammini, itinerari, ecoturismo, sport e osservazione della Natura), la salute, enogastronomia e turismo rurale. Nell’ambito di queste aree dovranno essere ideate e realizzate concrete attività condivise, ad opera di un tavolo di lavoro, composto dai sin-daci dei diversi comuni e coordinato dall’assessorato al Turismo e Marketing territoriale del Comune di Perugia.

“La nostra è una scommessa – ha detto l’assessore Giottoli in apertura della cerimonia- ma è ora che noi amministratori si cominci a guardare le cose da un’altra prospettiva. La pandemia ha reso ancor più necessario cambiare le logiche e il modo di fare politica, con pro-getti che vadano oltre il mandato elettorale e la consapevolezza che l’unica possibilità di riuscire è essendo uniti.”
Anche il Sindaco Burico ha parlato di una scommessa non facile. “Dividersi è facile, -ha detto- unirsi è più complicato. Ma quando si indossa una fascia si ha la responsabilità di pensare a chi erediterà ciò che noi iniziamo. Il turismo, così come tutti i progetti unitari che abbiamo inserito nel Pnrr, possono essere importanti fattori di sviluppo delle nostre comunità. Il nostro metterci insieme oggi, -ha concluso- non esclude altri territori, anzi vuole essere un esempio a livello regionale. Iniziamo un percorso che per tutti noi significa rinunciare alla piccola ombra del nostro campanile per aprire ancora di più i nostri territori e la nostra regione.”

Di apertura a tutti quei territori che vorranno seguire l’esempio dei comuni di Perugia, del Trasimeno e del Tevere ha parlato anche il presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno Cherubini. “I nostri comuni rappresentano oltre un terzo della popolazione dell’Umbria -ha sottolineato- e sono caratterizzati da peculiarità storiche, culturali, ambientali condivise che vogliamo mettere in interconnessione. Questo protocollo attua una visione complessa e difficile, ma necessaria per un doveroso cambio di passo.”

Prima della firma, l’incontro tra gli ammini-stratori di Perugia e Magione è stata occasione per la cerimonia commemorativa dei caduti del XX Giugno, dinanzi al monumento sul Lungolago Alicata di San Feliciano e alla lapide del patriota Filippo Gasperi, il ventisettenne di San Feliciano che perse la vita a Perugia nel corso dell’insurrezione contro il potere papalino del 20 giugno 1859.
“Il legame tra Perugia e il nostro territorio -ha sottolineato il Sindaco di Magione Giacomo Chiodini- si perde nella notte dei tempi e, come ci dimostra questa commemorazione, si fonda sulla vita vissuta da tante persone. Oggi, questo rapporto -che passa anche per una giornata così importante per Perugia e per l’Umbria come il 20 Giugno, si rinsalda e rinvi-gorisce, con uno sguardo nuovo verso il futuro.”

Anche il Primo cittadino di Perugia Andrea Romizi ha tenuto a sottolineare l’importanza del 20 Giugno, che ha definito una “data spartiacque”. “Siamo qua -ha precisato- perché Perugia deve riconoscere un tributo di gratitudine a Filippo Gasperi e con lui a tutti i ra-gazzi che da qui vennero a sostenere il popolo perugino. Perugia è Città benemerita del Ri-sorgimento a testimonianza dell’importanza che ebbero quelle giornate del giugno 1859 per il nostro Paese -ha ricordato- ed è merito anche di quei giovani, che scelsero di difendere la libertà, non solo quella di Perugia. Oggi siamo qua per rendere omaggio alla loro memoria, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Con i colleghi sindaci abbiamo fatto una ri-flessione: la pandemia ha stravolto tante cose e perché il paese possa ripartire deve cambiare anche il modo di fare politica, dobbiamo ritrovarci su obiettivi e prospettive condi-visi, con la volontà di mettere da parte distinguo politici, insieme nella disponibilità di idee e progetti e nella loro realizzazione comune. Perché questo tipo di progettualità possa avere serie opportunità di realizzazione è necessario che lo sguardo lungo che ci deve ca-ratterizzare abbia radici nella nostra storia comune, perché giovani come Filippo Gasperi e tutti coloro che celebreremo domani a Perugia ci hanno lasciato una terra meravigliosa, che noi oggi dobbiamo custodire e rilanciare con un fare più lungimirante.”

L’importanza di ricordare un passato che accomuna i territori e li unisce in nome di ideali ancora oggi più vivi che mai, con l’attenzione rivolta al futuro, alla ripartenza e con un nuovo spirito di condivisione è stato sottolineato anche dal presidente del Consiglio co-munale di Magione Daniele Raspati, con delega al turismo, dal presidente della locale Pro Loco Matteo Agabitini e dall’assessore alla cultura del Comune di Magione, Vanni Ruggeri. Quest’ultimo, in particolare, ha ricordato la figura di Filippo Gasperi. “Nato il 24 febbraio 1832, cuoco di professione, respirò a fondo il clima di mobilitazione patriottica e le speranze risorgimentali suscitate dalla Prima Guerra d’Indipendenza e dalla Repubblica Romana del 1848, e alimentate dalla propaganda delle élite liberali locali tra cui Giuseppe Danzetta e Giuseppe Pompilj. -ha spiegato- Nel giugno 1859 l’insurrezione pacifica di Perugia, la formazione di un governo provvisorio e l’adesione al progetto politico cavouriano videro la durissima risposta dello stato pontificio. Diplomaticamente e politicamente iso-lata, priva di adeguata difesa militare Perugia decise ugualmente di resistere: gli scontri decisivi avvennero intorno a Porta San Pietro dove Filippo Gasperi fu colpito e cadde feri-to. Fu soccorso dai compagni e sottoposto all’amputazione della gamba nel vano tentativo di salvargli la vita, ma si spense il giorno successivo. Filippo Gasperi, però -ha concluso l’assessore Ruggeri- non è l’unico nostro concittadino che ha combattuto a Perugia in quel 20 Giugno. Dalle carte della commissione voluta dall’allora Comune di Perugia risultano, infatti, altri tre combattenti della famiglia Gasperi e della famiglia Molicotti, imparentata con la prima.”

Al termine della cerimonia il sindaco di Magione ha apposto una corona di alloro alla lapide che ricorda i combattenti caduti e anche il sindaco di Perugia ha deposto un mazzo di fiori a nome dell’amministrazione del capoluogo.
La giornata, infine, è stata anche occasione per rinnovare la convenzione tra il Comune di Perugia, il Comune di Magione e Afas per la farmacia di San Feliciano, alla presenza del presidente Afas Antonio D’Acunto e del direttore generale Raimondo Cerquiglini.