Vino, il Podere Marella conquista il terzo posto al Premio Vermentino

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Nella prestigiosa cornice del Giardino del Pomarancio, all’interno della Rocca Medievale di Castiglione del Lago, si è svolta la cerimonia di consegna del terzo premio assoluto della XXVIII edizione del Premio Vermentino, il principale premio italiano dedicato al famoso vino bianco, organizzato dal Comune di Diano Castello in provincia di Imperia, uno dei Borghi più Belli d’Italia. Il prestigioso riconoscimento è stato conquistato dal Podere Marella di Ferretto di Castiglione del Lago con il suo “Fiammetta 2020”.
Podere Marella, una delle prime aziende vitivinicole in Italia ad avere adottato le tecniche ed i criteri dell’agricoltura biologica, fu fondata da Fiammetta Inga, madre dell’attuale proprietario Cosimo Bisiach, che si trasferì a Ferretto nel 1974. Persona straordinaria e visionaria, fu tra le prime donne ad intraprendere l’attività di viticoltrice, oltre che tra le prime ad adottare l’approccio biologico nella viticoltura e nella vinificazione, dedicandosi alla produzione di vini biologici: è stata anche una delle prime ad adottare la formula dell’agriturismo, aprendo la sua abitazione agli ospiti fin dai primi anni ’80.

La cerimonia di consegna è stata organizzata dal Presidente del Consiglio Comunale di Castiglione del Lago Alessio Meloni per celebrare degnamente il successo dell’azienda vinicola castiglionese alla presenza di Fiorello Primi (Presidente dell’associazione “I Borghi più Belli d’Italia”), Alessandro Dimiziani (Presidente per l’Umbria de “I Borghi più Belli d’Italia”) del sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico e di Annalisa Ghella sindaco di Neive (CN), comune gemellato con Diano Castello e che fa parte dell’associazione “I Borghi più Belli d’Italia”.
Il Comune di Diano Castello ogni anno dal 1994 organizza, in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Sommelier una rassegna/concorso che premia le migliori produzioni del noto vitigno “Vermentino” che da alcuni secoli è stato inserito a livello locale ottenendo buone produzioni.

A partecipare alla XXVIII edizione del premio sono state 67 aziende con 102 etichette provenienti da sette regioni: hanno ottenuto il primo e secondo premio due etichette sarde, “Cucaione 2020” della Cantina delle Vigne di Olbia e “Elibaria 2020” della Vinicola Attilio Contini della provincia di Oristano. Ma sul podio, a sorpresa, l’Umbria con il terzo premio assoluto conquistato dall’etichetta “Fiammetta 2020” della cantina Podere Marella. «Poiché l’azienda non era presente alla cerimonia finale, non conoscendo l’esito del concorso, il premio è stato ritirato dal nostro concittadino Fiorello Primi – ha spiegato Alessio Meloni – presidente de “Borghi più Belli d’Italia” già presente fra le autorità in Liguria per testimoniare il gemellaggio vitivinicolo fra Diano Castello e Neive. Ho avuto quindi l’idea di dare una degna cornice di ufficialità al successo, tutto castiglionese, con questa cerimonia coinvolgendo il sindaco Matteo Burico, l’Amministrazione comunale e tutti i Consiglieri comunali».

«Podere Marella è un’eccellenza castiglionese. Quando parliamo di vino – ha affermato Matteo Burico – dobbiamo immaginare un biglietto da visita il Trasimeno, un vero e proprio fulcro del marketing territoriale. Dentro queste bottiglie per tanti anni abbiamo messo solo vino: oggi le aziende mettono la propria storia, la propria tradizione, la propria identità. Con una maggiore unità tra i territori comunali, non avremmo nulla da invidiare a territori più blasonati dei nostri, come la vicina Toscana ad esempio. In questo ambito ci stiamo lavorando ma c’è sicuramente ancora molto da fare. Grazie a Cosimo Bisiach e alla sua bellissima azienda che dà lustro a Castiglione del Lago. Un ricordo va naturalmente alla fondatrice Fiammetta Inga, appassionata e visionaria, recentemente scomparsa».

«Dietro queste produzioni pregiate ci sono comunità che hanno lavorato per secoli – ha spiegato Fiorello Primi, Presidente e tra i fondatori de I Borghi più Belli d’Italia – affinando le tecniche e migliorando sempre la qualità. Un’azienda agricola contribuisce sicuramente a tutelare il territorio ma, credo, sia soprattutto decisiva per mantenere la storia delle comunità e la sua cultura. I Borghi più Belli d’Italia sono nati nel 2002 quasi per rivalsa dei piccoli centri verso le grandi città d’arte e di vacanza: all’inizio solo con finalità turistiche, nel tempo ci siamo accorti che il turismo è solo l’effetto di una serie di interventi che vanno realizzati dalle comunità. Non serve costruire i borghi per il turismo ma, al contrario, va valorizzata la qualità della vita e la bellezza, che diventano a sua volta gli elementi trainanti per aumentare e qualificare il flusso turistico. Ruolo centrale lo hanno i cittadini e le imprese che vivono e operano nel borgo: una comunità che ha cura del territorio diventa parte attiva della sua promozione. Noi dobbiamo fare turismo nella bellezza».

Dopo il saluto di Annalisa Ghella sindaco di Neive e di Alessandro Dimiziani, le conclusioni sono state affidate a Cosimo Bisiach, proprietario di Podere Marella. «Mia madre era profondamente attaccata a Castiglione del Lago e amava molto questo territorio insieme al suo vino. Abbiamo un grande potenziale: i progressi di tutte le aziende vitivinicole sono notevoli dal punto di vista enologico. Concentriamoci sui nostri vitigni e sulle nostre competenze: solo così possiamo portare il comprensorio del Trasimeno ai livelli che può raggiungere e che già merita ma che non è ancora riconosciuto. Qui si cresce tutti insieme e mai a danno di qualcun altro».