A “Narrazioni: storie, racconti, scritture” i giorni a cavallo di Ferragosto sono dedicati agli autori umbri che meglio sanno toccare i sentimenti dei lettori: giovedì 12 Silvia Vecchini e Sualzo hanno presentato davanti ad una vasta platea di lettori, nonostante gli oltre 35 gradi di temperatura, il loro ultimo “Prima che sia notte”, un romanzo che racconta e celebra i fratelli, quelli veri, quelli tosti, quelli speciali e unici.
«Questi fratelli esistono veramente – ha spiegato Silvia Vecchini – si chiamano Emma e Carlo e sono due miei giovanissimi amici. La loro storia è particolarissima, speciale, mi ha molto colpito e toccato nel profondo. Ho pensato che lo loro vicenda avrebbe potuto insegnare qualcosa un po’ a tutti noi, lettori grandi e piccoli, dato che a me ha lasciato un’impronta luminosa e fortissima. Ho scelto Emma come voce narrante per raccontare la complicata vicenda di Carlo, bambino sordo, completamente cieco ad un occhio e che vive e combatte con il rischio di perdere anche l’altro occhio. Carlo è un bambino che non si scoraggia ed è sempre curioso e aperto al mondo che lo circonda, anche grazie al forte legame con la sorella Emma».
Martedì 17, sempre nella splendida cornice del Giardino del Pomarancio all’interno della Rocca Medievale di Castiglione del Lago, sarà la volta di Giovanni Dozzini che porta “Qui dovevo stare” (Fandango Libri).
«Giovanni Dozzini – ha detto Maria Grazia Virgilio, titolare con Monica Fanicchi di Libri Parlanti Books & Coffee – ci ha abituato a romanzi con temi sociali importanti. In “Qui dovevo stare” il protagonista, perugino come l’autore, si trova a fare i conti con le disillusioni della politica, con le difficoltà di integrazione e con gli importanti cambiamenti sociali della provincia perugina ma che rappresenta alla perfezione la provincia italiana».
Luca Bregolisse, detto “il Brego”, imbianchino quarantenne che se può lavora in nero, ha un passato da ragazzo dei centri sociali, una moglie a casa a cui non dà mai retta, una figlia piccola, un padre pensionato e comunista che quando è stato il momento ha votato per la mozione Occhetto (che ha ammazzato il partito), ha anche un dipendente marocchino di nome Nabil pieno di guai, molti dei quali da ricondurre al figlio minorenne Mohamed, detto Massimino, che spaccia e ogni tanto scompare. “Il Brego” lo sa come funzionano le cose, che prima in provincia tutti si stava meglio, senza immigrati e senza ladri, tanto che adesso è giusto pensare al porto d’armi, tra un caffè corretto con il suo amico “il Tordo” e un’occhiataccia della madre, che da morta gli si è appollaiata tra il sopracciglio e la tempia e non gli parla.
Solo che le cose si complicano quando Massimino-Mohamed torna a casa pestato dalla polizia e poi si dilegua: il padre Nabil smette di presentarsi al lavoro per andarlo a cercare e la vita quotidiana fatta di paste al sugo, appuntamenti serali e puntate al bar sembra uscire dai suoi binari. A quel punto, “il Brego” dovrà decidere se pensare a loro, a risolvere le cose come vorrebbe la moglie Pamela, o pensare a sé come vuole lui e costruirsi un futuro diverso da quello che gli è stato riservato.
“Qui dovevo stare” racconta sedici giorni tra le maglie di un ragionamento interiore senza scampo e senza sconti, in un’escalation di disillusione e intolleranza, offrendo al lettore un rovesciamento di prospettiva provocatorio sulla mentalità e le scelte politiche di un Paese allo sbando, in cui il tessuto sociale è esploso e chi votava falce e martello oggi vota a destra, perché più del resto vale la paura.
Giovanni Dozzini è nato nel 1978 a Perugia, dove risiede e lavora. Laureato in giurisprudenza, dopo aver lavorato per il Giornale dell’Umbria, dal 2005 è nella redazione del Corriere dell’Umbria. Ha esordito nel 2005 con “Il cinese della piazza del pino” e in seguito ha pubblicato altri 4 romanzi vincendo con “E Baboucar guidava la fila” il “Premio Letterario dell’Unione Europea” del 2019. Editor per alcune case editrici, suoi articoli sono apparsi in diversi quotidiani quali Europa e siti web quali Nazione Indiana, HuffPost e Ondarock. Da anni si occupa dell’organizzazione del festival “Encuentro” dedicato alla letteratura ispanoamericana.
L’orario è fissato sempre alle ore 18 e sempre con ingresso gratuito. Per accedere a questo e a tutti gli eventi alla Rocca Medievale occorre esibire il “green pass”: sono esclusi i minori di anni 12.
Per informazioni: 075 9658260, 075 951822 oppure 348 6416096; libriparlanti.org