Una mozione sulla fusione dei Comuni di Piegaro e Panicale. E’ quella presentata dalla Civica di Piegaro che con il suo capogruppo, Augusto Peltristo, ed i Consiglieri Roberto Pinzo e Gianmaria Tei torna a sollecitare l’Amministrazione. La proposta sarà discussa durante il consiglio comunale di settembre. La stessa richiesta è stata presentata dalla Lista Civica per Cambiare di Panicale. “Di fusione dei due Comuni se ne parla da tempo – esordisce Peltristo -, soprattutto all’interno delle attuali maggioranze nella passata legislatura, ma fino ad oggi il tutto è rimasto nel cassetto”.
“I due Comuni – aggiunge il capogruppo – hanno da molti anni esperienze di collaborazione amministrativa in vari ambiti e l’opzione della fusione deve essere vista come possibilità non solo di mantenere i servizi, ma soprattutto di migliorarli a favore dei cittadini”.
“Con la Mozione – prosegue Peltristo – abbiamo chiesto all’Amministrazione di attivarsi con il Comune di Panicale per istituire una Commissione e gruppi di lavoro Intercomunali politica e di tecnici, per analizzare e verificare la possibilità di intraprendere il percorso che potrà portare alla fusione dei comuni, valutando con attenzione i vantaggi e/o le problematiche che possono emergere da tale decisione, fissare un cronoprogramma certo che porti ad avere un quadro completo nel minor tempo possibile ed in ultimo fornire a tutta la comunità notizie e ragguagli precisi sulla questione prevedendo incontri ed una seria campagna d’informazione”.
“La situazione economica, sociale e sanitaria – sottolinea Pinzo – va sempre più peggiorando pericolosamente in modo sensibile anche nel nostro Comune con un numero crescente di persone in difficoltà e costrette a fare richiesta di prestazioni sociali agevolate ed è per questo che abbiamo chiesto notizie riguardo ai contributi economici una tantum in deroga al regolamento in favore di cittadini svantaggiati”.
Gli fa eco Tei: “Il nostro Comune negli ultimi anni ha avuto un notevole e pericoloso calo demografico, accompagnato da una costante perdita di servizi essenziali, chiusura di sportelli bancari, uffici postali aperti a giorni alterni e la mancanza in alcune frazioni dell’attività ambulatoriale dei medici di base. A tale riguardo – conclude il consigliere – vogliamo essere aggiornati e rendicontati sul progetto incentivante l’insediamento residenziale di nuovi nuclei familiari, misura che a nostro avviso non ha portato a risultati sperati”.