A Fili in Trama l’omaggio alle donne afghane e la sfilata delle “Pink Ambassador”

164

Donne che ricamano, donne che realizzano abiti preziosi con tulle, pizzi e merletti, ma anche donne che hanno sofferto ed ora vogliono rimettersi in gioco, come le “Pink Ambassador”, e donne che vivono il dramma di una guerra e della violazione dei propri diritti, come quelle del lontano Afghanistan. E’ tutta al femminile la seconda giornata di “Fili in Trama”, in svolgimento fino a domenica 19 nei vicoli e nelle piazze di Panicale, sotto la regia del Gal Trasimeno Orvietano che per la nona edizione ha saputo presentare una kermesse densa di appuntamenti.

In mattinata, con i 35 stand espositivi aperti dalle ore 10, l’inaugurazione della mostra fotografica “Donna vede uomo” (con versi abbinati sulla moda e sull’essere maschile, sequel di quella dell’anno precedente “Donna vede donna”) a cura della Casa degli Artisti di Perugia e di Marco Pareti, che hanno saputo coinvolgere ben 18 artiste, nove fotografe e nove poetesse di nazionalità russa, ucraina, ceca, cilena e italiana, protagoniste con i propri scatti e le proprie poesie esposti nelle vetrine dei negozi del centro storico. Parallelamente sono visitabili, la mostra di scatti presi dal web a testimoniare le sofferenze ma anche la voglia di affermarsi nelle produzioni artistiche e artigianali delle ragazze e delle donne afghane; ma anche quella di pittura di Barbara Gallo; quella dal titolo “Condividiamo” che unisce disegni digitalizzati all’antica arte del ricamo ed è curata dal gruppo di ricamatrici “Urbino Ricama” con opere di Paola Ballanti; infine, quella di pittura “I doni di Denise” dedicata alle opere dell’artista Denise de Visscher Cichi a cura dell’omonima Fondazione.

In serata, poi lo spettacolo “Vivi a colori”: una sfilata di moda con abiti della stilista Claudia Maggiurana, conosciuta come “La Maggy Style”, che è stata capace di coinvolgere protagoniste speciali come le “Pink Ambassador”, donne che hanno dovuto fare i conti con tumori tipicamente femminili, ma che con la propria tenacia vogliono portare un messaggio di speranza attraverso l’arte e la moda. Accanto ai capi presentati nel corso della serata (Piazza Umberto I, ore 21.15), uno splendido abito da sposa con il velo interamente ricamato da Anna Buono, 83 anni orgogliosamente portati e quasi tutti passati a ricamare e disegnare per le ricamatrici panicalesi, mentre l’abito appartenne ad Anita Belleschi Grifoni, la capostipite della tecnica di ricamo oggi nota come Ars Panicalensis.

Stand e mostre saranno visitabili anche per tutta la giornata di domenica che si concluderà con lo spettacolo “Accadde al tramonto” (presso la sede dell’associazione “L’Arca di Pan”, in viale Regina Margherita, ore 20.30) uno spettacolo teatrale di e con Stefano De Majo accompagnato dal violino di Francesca Stefanini, liberamente tratto dall’omonimo romanzo giallo di Marco Pareti.