Dodi Sport: 45 anni di attività che raccontano la storia del paese

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La storia del negozio Dodi sport, che quest’anno festeggia i 45 anni di attività, si lega inevitabilmente a quella di Carlo Bottausci, recentemente scomparso, (noto a tutti come Dodi da cui il nome del negozio). Anche se, come raccontano i figli Michele e Giulio che ne hanno rilevato l’attività, il primo negozio di abbigliamento sportivo con sede in corso Marchesi venne aperto nel 1977 dalla mamma Luciana Bassi.
Un negozio in cui si fusero le due anime della famiglia: quella creativa compagnona iperattiva di Dodi, e quella riflessiva e pacata della moglie.

“Mio padre – racconta Michele – veniva da un grande attivismo legato al mondo dello sport e faceva parte di numerose associazioni sportive. Gestiva i campi dell’attuale zona del tennis organizzando tornei che sono rimasti nella storia come il “Torneo da un milione” a cui parteciparono ben 120 coppie o quello con i giocatori del Perugia. Era nel gruppo del calcio perugino e anche qui riuscì, in collaborazione con Stefano Perugini e Fabrizio Ravanelli, a organizzare eventi da record con la partecipazione dei giocatori del Perugia, quando la squadra era in serie A. Ma, credo, quello che sicuramente tutti i magionesi ricordano, sono le settimane bianche e le giornate all’Amiata per andare sui campi da sci. Non so se esagero dicendo che è stato mio padre a far conoscere a tanti magionesi questo sport. In alcuni periodi è riuscito ad organizzare fino a tre pullman che in inverno partivano per le più famose stazioni sciistiche. Ho ritrovato recentemente, guadando tra le sue carte, dei volantini pubblicitari che realizzava completamente a mano. Allora non c’erano i computer e lui sapeva ingegnarsi in tutto.”

“Potrei dire che mio padre fosse il motore ma a condurre la locomotiva era mia madre” – affermano con affetto andando ancora in ricordi più lontani a quando il padre era apprendista barbiere da Francesco Poggioni in corso Marchesi, perché in realtà questa era la vera professione di Dodi, a cui fece seguito l’apertura di una propria bottega in viale Umbria, dove ha sede l’attuale negozio.
“Appassionato di pesca, – raccontano – allestì all’interno della barberia uno spazio in cui si poteva acquistare materiale per questo sport.”
Ma il suo spirito di iniziativa, anche grazie alla collaborazione di Giampiero Alunni, altra memoria storica del paese che ancora lavora nella vecchia barberia ora trasferita sul retro dell’attuale negozio con tutto l’arredamento in stile anni Settanta; lo ha portato a intraprendere tante altre attività. Aprì anche, in via Dante Alighieri, un centro massaggi con sauna che, per i tempi, era all’avanguardia su tutto. Qui vennero girate nel 1976 alcune scene del film La professoressa di lingue.

Nel 1987 la famiglia Bottausci decide però di spostare il negozio dal centro storico del paese a viale Umbria nei locali occupati dalla barberia che venne spostata accanto. “In quel periodo – ricordano ancora Michele e Giulio – fu un po’ un salto nel buio. In centro lavoravamo bene ma eravamo in affitto. Ci venne chiesto un aumento, non ricordo se per il locale del negozio o per il laboratorio dove mio padre effettuava riparazioni di attrezzature sportive, che noi non eravamo in grado di sostenere. In viale Umbria i locali erano nostri e questo aiutò molto. Riuscimmo anche a ingrandirci quando, a seguito di varie divisioni ereditarie, acquistammo altri locali che oggi abbiamo unito.”

“Mio padre e mia madre, ognuno con il suo carattere, e con le diverse competenze, hanno costruito dal nulla questo negozio – fa sapere Michele -. Nel rispetto della tradizione il nostro ingresso nella gestione ha portato a qualche cambiamento. Ricordo che intorno ai 16 anni cercavo un abbigliamento più comodo. Fu così che entrarono in negozio alcuni dei marchi più famosi dell’abbigliamento sportivo legato allo skate e questo è diventato il nostro target. Oggi abbiamo alcuni dei marchi più accreditati per il settore che viene comunemente definito “sport da tavole” cioè skate, snowboard e surf.”

“Un’attività che racconta quasi sessanta anni di storia del nostro paese – è il commento dell’assessore alle attività produttive, Silvia Burzigotti –. La scomparsa di Dodi ha colpito profondamente tutta la nostra comunità proprio per l’entusiasmo, le idee, la capacità di coinvolgimento che sapeva mettere in tutte le attività, da quelle sportive a quelle ricreative. Questo negozio è parte fondamentale di una storia che continua con altre dinamiche ma senza perdere memoria del suo passato.”