No alla realizzazione di un nuovo impianto a confine con Castiglione del Lago per la produzione di biogas con utilizzo di rifiuti urbani. E’ questa la posizione dei consiglieri del Gruppo Lega Castiglione del Lago Paolo Terrosi e Lorenzo Nardelli dopo aver appreso dai concittadini che abitano al confine con il Comune di Montepulciano, che in località Fornacelle presto sorgerà un nuovo impianto per la produzione di biogas che verrà trasformata in energia elettrica utilizzando come “combustibile” purea organica derivanti da rifiuti urbani.
“E’ inaccettabile che questo impianto sorga a meno di 400 metri dall’oasi del lago di Montepulciano che fa parte di Natura 2000 – spiegano i consiglieri – Tutta l’area è classificata dai piani strutturali, dai piani regolatori generali a pericolosità idraulica molto elevata P3 e ciò anche per la presenza di nitrati e ione ammonio connesse con l’attività svolta nell’impianto già esistente.
La zona in questione spesso è soggetta ad allagamenti ed è possibile un interessamento delle falde acquifere. Molti cittadini si stanno domandando chi possa assicurarci senza ombra di dubbio che non vi saranno emissioni dall’impianto, dannose per la salute pubblica ed il nostro territorio, vista la sua estrema vicinanza. Ci risulta che questo progetto prevede l’utilizzo di ben 30mila tonnellate di purea organica per la produzione di biogas e quindi di energia elettrica.
Da parte nostra siamo assolutamente contrari al fatto che venga approvato un progetto che potrebbe avere ripercussioni negative anche per il nostro Comune, non fosse altro che da punto di vista ambientale e paesaggistico.
Questa purea organica dovrà essere trasportata e stoccata in loco su strada con autocarri che attraverseranno anche il nostro Comune, a nostro avviso, provocando inevitabilmente preoccupanti sollecitazioni sul piano stradale, congestione del traffico, inquinamento acustico e inquinamento dei gas di scarico dei mezzi.
Questa area è di assoluta valenza agricola e turistica, visto che nel raggio di un chilometro sono presenti ben 9 attività turistico-ricettive. Quindi a nostro avviso andrebbe trovato un luogo più adatto per questo tipo di attività.
Ci domandiamo inoltre, visto che i residui dei rifiuti dopo il loro trattamento non potranno in alcun modo essere utilizzati come fertilizzanti sui campi adiacenti all’impianto, che fine faranno? Ci risulta che la nostra amministrazione comunale era già a conoscenza del progetto in questione, ma non è stato reso pubblico forse perché non investe il territorio comunale. Al contrario riteniamo che bisognerà affrontare di petto il problema, il tutto per il bene del nostro territorio e dei nostri concittadini, dovendo intervenire alla conferenza dei servizi convocata per il 30 marzo presentando queste perplessità e contrarietà al suddetto progetto che presenta secondo noi ancora molti lati oscuri”.