‘A piedi a Roma con tre lama’, ritorno sulla Via Romea Germanica

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Il 25-26-27 marzo 2022 sono state tre giornate importanti per Walter Mair, Thomas Burger e Thomas Mohr di Bolzano, i tre amici che nell’inverno del 2018 hanno percorso l’intero tratto italiano della via Romea Germanica da Bolzano fino a Roma in compagnia di tre stalloni di lama: Tiento, Buffon e Shaqiri. Da questa affascinante esperienza nacque il libro “A piedi a Roma con tre lama” scritto dall’avvocato Thomas Mohr, uno dei tre protagonisti e attualmente residente a Monaco di Baviera. Il libro pubblicato in tedesco e in italiano era già stato presentato da remoto, secondo la modalità adottata in periodo pandemico, in alcune località italiane della Via Romea Germanica e tra queste la libreria “Libri Parlanti” di Castiglione del Lago. Il ritorno in Umbria ha voluto rappresentare, con l’attenuarsi della pandemia, un modo per rivisitare i luoghi del percorso attraverso il contatto diretto con chi aveva condiviso con loro questa singolare esperienza. Le tappe del viaggio sono state Montefiascone, Castiglione del Lago ed Orvieto.

A Castiglione del Lago, l’incontro è avvenuto presso la libreria “Libri Parlanti Books & Coffee” che ha ospitato negli spazi esterni alla libreria i camminatori, accompagnati da due simpatici alpaca, motivo di attrazione per un pubblico di genitori e bambini che sono intervenuti per conoscere la storia di questa impresa e per salutare i due animali anch’essi insieme al libro protagonisti di questo incontro. «Monica Fanicchi e Maria Grazia Virgilio – ha raccontato Ivana Bricca, consigliera italiana ed europea dell’associazione Via Romea Germanica – titolari della libreria che in questa come in altre occasioni organizzano iniziative legate non solo alle novità editoriali ma anche alla promozione della cultura del territorio, hanno introdotto i protagonisti». L’autore, che ha descritto il libro ed ha risposto alle domande rivolte, è stato preceduto dal Vicesindaco del Comune di Castiglione del Lago Andrea Sacco che li ha accolti insieme ad alcuni rappresentanti e volontari dell’associazione Via Romea Germanica residenti nel posto.

«Il viaggio si svolse dal 20 febbraio all’11 aprile, 50 giorni che servirono a scoprire il senso della vita lungo il cammino e, non a caso, il sottotitolo messo dall’autore è “Per strada ho scoperto il senso della vita”, e va dall’altopiano del Renon, in Bolzano, fino a Roma, per incontrare il Papa. Per l’autore Thomas Mohr sarà un viaggio alla ricerca di sé stesso, una storia commovente sulla fede, sull’amicizia e sulla consapevolezza che arrendersi non è un’opzione. Un lungo pellegrinaggio di 1070 km a piedi in compagnia di tre lama con uno scopo, incontrare il Papa e avere la sua benedizione. E come venne dichiarato dall’autore, forse, un’idea folle per uno come lui che dopo essersi ammalato di cancro non è neanche in buone condizioni fisiche. Pur non essendo i tre amici classici pellegrini, più strada percorrono e più il viaggio diventa spirituale e influisce su di loro, soprattutto su Thomas Mohr. Lungo il cammino riesce a rasserenarsi, a percepire dentro interiormente una forza nuova che lo porta a relativizzare il peso degli impegni quotidiani e a ricercare dentro di sé il senso della vita. Le difficoltà del cammino non li scoraggiano, li portano da affrontare ogni tipo di ostacolo. Attraversano montagne ricoperte di neve, arrivano a percorrere 48 km in un giorno, a volte trovano una stanza solo tarda sera. Ma lungo la strada, i tre amici e i loro lama, incontrano molte persone gentili e generose che offrono cibo e bevande e alla fine giungono a Roma, in Piazza San Pietro dove avviene l’incontro con Papa Francesco a cui regalano una papalina di lana d’alpaca. E quando in quella piazza si stringono forte la mano, hanno la consapevolezza di quello che ha rappresentato per loro il cammino. Nel momento in cui Papa Francesco chiede loro di pregare per lui, l’autore crede di aver capito che intendesse dire: “Prendetevi cura dei vostri simili, prendetevi cura l’uno dell’altro”.

E nella risposta che l’autore dà all’intervistatrice che chiede cosa è necessario per ritrovare sé stessi io credo – afferma Bricca – che sia contenuto tutto il senso profondo del camminare, del perché l’uomo contemporaneo ha riscoperto questo modo naturale di vivere il paesaggio e di ricostruire rapporti veri tra le persone. “II viaggio l’avventura, l’avventura, gli amici, la natura, il silenzio… Il tutto contribuisce ad un pellegrinaggio che ti rende libero dentro. La fuga del quotidiano… Incontri con altre persone e culture, la relazione tra i compagni e i lama, la sensazione di poter contare in modo condizionato l’uno sull’altro, ti fa entrare in uno spazio dove quello che finora contava non conta più e questo ti riporta a te stesso.” E questo senso profondo dell’esistere, più volte ricordato, che esprimono il camminare ed il pellegrinaggio, è utile e gratificante non solo per noi che ci abbiamo creduto come volontari dell’Associazione Via Romea Germanica ma anche per tutti coloro che operano ogni giorno per costruire con gli altri la pace, specialmente in questo triste momento storico dove venti di guerra hanno ripreso a soffiare vicino a noi».