L’amministrazione comunale ha deciso di vendere degli appezzamenti di terreno lungo il lago, davanti alla ex Pigra Tinca e parte del terreno lato opposto al pontile ad una nota cooperativa locale. “A nostro avviso – spiegano i consiglieri Lega Paolo Terrosi e Lorenzo Nardelli – questa vendita è improponibile anche in merito al prezzo pattuito al metro quadro di soli 21 euro, irrisorio per quell’area. Sono state già fatte due commissioni sull’argomento, ma l’amministrazione comunale è irremovibile. Per avere conforto della loro decisione è stato chiesto anche un parere legale, per noi del tutto inutile, che è costato alle tasche dei cittadini oltre 1700 euro. Vogliamo ricordare che il parere di questo avvocato, da noi assolutamente non condiviso, né in fatto né in diritto, non esime il sindaco o chi per lui da eventuali responsabilità penali, civili, amministrativi e contabili, se l’operazione non fosse fatta in maniera corretta.
Nelle due commissioni ci siamo battuti per far cambiare idea alla maggioranza, ma senza successo. Da parte nostra, siamo completamente contrari a queste operazioni, che riteniamo una svendita di parte della nostra storia passata fra l’altro per pochi spiccioli. Durante le commissioni è stato ribadito più volte che la riqualificazione di quell’area va fatta come amministrazione comunale e non va lasciata tutta ai privati, perché una volta ceduta è evidente che nulla potrà più essere deciso. Tra l’altro si deve stigmatizzare che le uniche due concessioni che il Comune è riuscito ad ottenere sono l’utilizzo dei bagni aperti al pubblico sul locale accessorio per soli 20 anni e la realizzazione di un percorso pedonale, ovvero un passaggio pubblico di circa 3 metri per il transito pedonale dal pontile verso il lido dei carabinieri, praticamente un imbuto.
A questo punto – si chiedono i consiglieri – perché si fanno le commissioni se è stato già tutto pianificato, stabilito ed accettato. Come sempre le minoranze non vengono ascoltate o meglio vengono ascoltate senza nessun interesse collaborativo. Durante la prima commissione abbiamo rilevato che il prezzo di 21 euro era troppo esiguo, bisognava chiedere almeno 190/200 euro al metro quadro e con il ricavato poter sistemare altre aree bisognose di manutenzione. Avevamo anche proposto, invece della vendita, la concessione del suolo pubblico con un canone da stabilire, ma tutto è stato inutile.
Abbiamo anche chiesto l’atto di trasferimento di acquisizione di quell’area dal demanio al Comune, perché non vorremo che ci siano dei vincoli che magari impediscono la vendita. La risposta è stata: ‘fate un accesso agli atti e poi risponderemo’. E’ evidente che la collaborazione non esiste. Ma non per questo ci arrenderemo. Rimaniamo sempre dell’avviso che il verde pubblico non si cede per nessun motivo”.
Lega Trasimeno