8 milioni di euro per Trasimeno e Media Valle del Tevere, Pd: “Un risultato storico per creare un nuovo sviluppo”

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“L’adozione della nuova Strategia nazionale per le aree interne (Snai) è un risultato storico per il Paese, che in accordo con la Commissione europea mette in campo nuovi strumenti e nuove risorse per ridurre le disuguaglianze territoriali e immaginare nuovi orizzonti di sviluppo. E il Pd, dopo aver a lungo lavorato per la nascita della Snai e dopo aver moltiplicato gli sforzi per aprire un confronto fattivo sulla necessità che le arre marginali abbiano un’occasione di riscatto, non può che salutare con enorme soddisfazione la notizia”. Così, in una nota, il segretario Tommaso Bori e la delegata Manuela Pasquino, responsabile diritti sociali e civili del Pd.

“Il piano 2021-2027 prevede a livello nazionale nuovi fondi per 127 milioni e 23 nuove aree interne. In Umbria questo si traduce con 900.000 euro per le tre aree interne della precedente programmazione, 8 milioni di euro per le due nuove aree interne, quella dell’Unione dei Comuni del Trasimeno (Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Paciano, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Piegaro, Tuoro sul Trasimeno) e quella della Media Valle del Tevere (Todi, Collazzone, Fratta Todina, Monte Castello di Vibio, Avigliano Umbro, Acquasparta, Montecastrilli, San Gemini). In tutto 16 comuni umbri entrano a far parte della Snai e questo è un fatto storico e un’occasione unica e da non perdere – continuano Bori e Pasquino – Ora, nella nostra regione, sono 5 le aree interne, per un totale di 59 Comuni, che potranno contare su fondi straordinari destinati al recupero e allo sviluppo delle aree marginali attraverso investimenti mirati e progettualità che tengano conto delle peculiarità di ciascuno. E’ evidente che si dovrà lavorare nel modo giusto, con uno sguardo d’insieme, un impegno quanto più integrato e con azioni di medio e lungo periodo. Infrastrutture, servizi ai cittadini e opportunità devono essere la guida per ridurre ogni forma di divario sociale ed economico e per valorizzare cittadinanza e patrimonio in un’ottica di sviluppo”.

“Questo vale tanto più in Umbria – spiegano gli esponenti Dem – dove il territorio è caratterizzato, per lo più, da centri di piccole dimensioni che in molti casi non riescono a garantire ai residenti un accesso adeguato ai servizi essenziali. Una significativa distanza dai principali centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), importanti risorse ambientali (risorse idriche, sistemi agricoli, foreste, paesaggi naturali e umani) e risorse culturali (beni archeologici, insediamenti storici, abbazie, piccoli musei, centri di mestiere), e un territorio profondamente diversificato, esito delle dinamiche dei vari e differenziati sistemi naturali e dei peculiari e secolari processi di antropizzazione. Ora gli strumenti ci sono e gli obiettivi devono essere ambiziosi e puntare alla tutela di territorio e comunità locali, alla valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, ai sistemi agro-alimentari e allo sviluppo locale, al risparmio energetico e a filiere locali di energia rinnovabile, al saper fare e all’artigianato per accrescere benessere, occupazione, vivibilità e ridurre le disuguaglianze”.