Si è tenuto il 18 giugno nella cornice della Sala Sant’Agostino in Città della Pieve (PG), il convegno “Acqua e governo del territorio nella Val di Chiana Romana. Dalla Pontificia Prefettura delle Acque al Consorzio di Bonifica: passato, presente e futuro nel segno della sostenibilità”, fortemente voluto dal neo-direttore del Consorzio, Avv. Carlo Baldassari. L’iniziativa, che è stata promossa dal Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia, con il supporto del Comune di Città della Pieve e prestigiosi patrocini, nell’ambito delle celebrazioni promosse dall’ANBI nazionale per il centenario dello storico Congresso di San Donà di Piave sulle bonifiche italiane, ha riunito esperti, operatori del settore ed istituzioni.
Un percorso interdisciplinare e cronologico sul sottile filo blu dell’acqua e del governo del territorio, magistralmente condotto e moderato dal Giornalista Andrea Chioini. Ad aprire il discorso, il Dott. Gianfranco Armando dell’Archivio Apostolico Vaticano che, nello stesso luogo in cui fu firmato il concordato del 1780, ha ricostruito con dovizia di particolari la tormentata vicenda dell’impaludamento e della bonifica delle Chiane, complicata da motivazioni politiche, finanziarie e diplomatiche, oltre che tecniche, e risolta, dopo anni di trattative, anche grazie alle fatiche di quegli uomini che hanno concretamente realizzato i manufatti che ancora oggi mantengono la valle salubre e produttiva. Nell’ambito della storia e dell’arte, si è delineato l’intervento della Prof.ssa Barbara Aniello della Pontificia Università Gregoriana che ha evidenziato come l’acqua sia una presenza imprescindibile nei paesaggi del pittore pievese il Perugino, quasi a costituirne un immancabile filo conduttore. Nel segno della sostenibilità, invece, il discorso della Dott.ssa Michela Miletto, del WWAP – UNESCO, che ha presentato un interessantissimo focus sulle acque sotterranee come possibile soluzione al crescente stress idrico che interesserà sempre più territori, tra cui anche il nostro Paese.
Un intervento cerniera, quello della Dott.ssa Miletto, che ha portato la discussione ad un livello tecnico, efficacemente trattato dalla Prof.ssa Francesca Todisco, dell’Università degli Studi di Perugia, che ha inquadrato all’interno degli obiettivi dell’Agenda 2030 il possibile contributo alla mitigazione dell’emergenza idrica dei laghetti collinari, in risposta ai cambiamenti climatici. Il tema del cambiamento globale ha costituito la cornice dell’intervento dell’Ing. Tommaso Moramarco, Direttore IRPI CNR, che ha puntualizzato come tali cambiamenti abbiano portata globale e non possano essere considerati ed analizzati limitatamente alla dimensione climatica ed ha insistito sulla necessità di disseminare ai giovani le conoscenze tecniche e promuovere nelle scuole la consapevolezza del territorio.
A chiusura del tavolo di lavoro, l’intervento del Dott. Massimo Gargano, Direttore Generale ANBI, che ha rimarcato l’importanza del ruolo dei Consorzi di Bonifica, da sempre al servizio del Paese, e ha invitato a dare attuazione alla realizzazione del piano bacini di accumulo, soluzione prioritaria per fronteggiare l’emergenza idrica, divenuta ormai strutturale anche in Italia. Un segnale di attenzione nella definizione delle priorità degli usi idrici arriva dall’Onorevole Filippo Gallinella, presidente della Commissione agricoltura della Camera, che ha osservato come la politica stia finalmente recependo tale necessità, aprendo di fatto la strada a soluzioni concrete per superare la crisi che stiamo vivendo. Soluzioni che, secondo l’Onorevole Raffaele Nevi, devono portarci oltre la dimensione emergenziale. Fausto Risini, Sindaco di Città della Pieve, ha invitato ad una oculata gestione della risorsa idrica, anche in quei territori come il Comune di Città della Pieve in cui ancora non si ravvisano situazioni problematiche. Il Dott. Mario Mori, Presidente del Consorzio per la Bonifica della Val di Chiana Romana e Val di Paglia, ha ricordato come i Consorzi abbiano saputo adeguare il loro ruolo al servizio dei tempi e delle esigenze del territorio, specie in un momento in cui il cambiamento globale rende sempre più necessario intervenire per mitigare il rischio idraulico e programmare con sistematicità interventi in grado di fronteggiare l’emergenza idrica, con un occhio rivolto alle future generazioni.