Pesce contaminato al ristorante: i controlli si estendono alla filiera di distribuzione

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Sono una cinquantina le persone sottoposte ad accertamenti sanitari dopo aver consumato pesce contaminato da un parassita in un ristorante nella zona del Trasimeno a metà maggio. Diciassette di loro hanno mostrato i sintomi tipici dell’opistorchiasi, malattia causata dal verme Opistorchis che colpisce fegato e dotti biliari dei mammiferi, incluso l’uomo. Per nove persone si è dovuto ricorrere persino al ricovero in ospedale: le loro condizioni, dopo l’avvio della terapia specifica, non mostrano particolari criticità.
“l’infezione – spiega il dott. Igino Fusco Moffa del Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Usl Umbria 1 – si contrae a seguito dell’ingestione di pesce crudo o cotto male, anche marinato o affumicato, all’interno del quale è presente il verme ancora attivo. Dal momento dell’ingestione possono passare fino a 20 giorni perché si manifestino i sintomi”.

Contemporaneamente alla profilassi sono scattate le verifiche del servizio veterinario del dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 1 che ha esaminato gli alimenti presenti nel ristorante, in particolare carpe e tinche che si preparano marinate o affumicate; accertamenti che finora hanno dato esito negativo anche perché il pesce contaminato relativo all’insorgere dei primi casi ormai non era più presente.
“Tuttavia – fa notare il dott. Fusco Moffa – è in corso il tracciamento della filiera perché il pesce di lago servito al Trasimeno viene integrato da pesce proveniente anche da altri laghi come Bolsena e Bracciano”.

La contaminazione potrebbe dunque essere legata a un carente processo di abbattimento del pesce all’origine.
Fra l’altro quello dei giorni scorsi non è il primo episodio di opistorchiasi che si registra al Trasimeno. Si ricordano altri focolai nel 2003 e nel 2006 ma negli anni molti altri se ne sono verificati anche a Bolsena e Bracciano. Data la diffusione del verme opistorchis nei bacini di acqua dolce, la sua presenza nel Trasimeno non può essere quindi esclusa. “Ulteriori controlli – aggiunge il dott Fusco Moffa della Usl Umbria 1 – saranno svolti anche su pesce vivo del lago”.