La Civica Piegaro continua la sua battaglia intrapresa nel 2017 rivendicando con fierezza il merito di aver fatto partire il protocollo tra Dipartimento di Prevenzione Usl1 e Umbra Acque, che ha prodotto controlli analitici alla ricerca di fibre di amianto nelle acque potabili, per la prima volta in Umbria. Il Gruppo consiliare della Civica con il Capogruppo Augusto Peltristo e i consiglieri Roberto Pinzo e Gianmaria Tei lo scorso maggio hanno inviato una missiva attraverso l’Avvocato Valeria Passeri alla Direzione regionale Salute e Welfare , Prevenzione , sanità veterinaria , all’ASL Umbria 1 e 2 , all’Auri e ai tre gestori del servizio idrico integrato, VUS, SII e Umbraacque facendo istanza di monitoraggio sulle fibre di amianto nell’acqua potabile, ciascuna per la sua competenza, sulle principali reti acquedottistiche di adduzione e distribuzione di acqua potabile nella nostra regione, in relazione alla presenza di fibre di amianto, peraltro, in parte già accertata nella Provincia di Perugia.
“Nella risposta dell’Asl 2 – esordisce Peltristo – a firma dei Direttori del Dipartimento Danilo Selva e Andrea Maria Favaro siamo stati informati del fatto che entrambi i Gestori hanno effettuato controlli sulle tubazioni alla ricerca di fibre di amianto idrodisperse e che tutte le determinazioni effettuate sui campioni hanno dato risultati inferiori alla soglia di rilevabilità nel metodo analizzato”.
“Il dato di fatto – proseguono i consiglieri – è che finalmente grazie al nostro incessante martellare tutta l’Umbria ora viene monitorata, anche se ancora non siamo soddisfatti, in quanto prima di tutto chiediamo di avere la documentazione completa sui monitoraggi, come ci viene fornita regolarmente dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione Usl 1 Giorgio Miscetti, e quale metodo di analisi è stato utilizzato dal SII.”
“ Ma all’Asl 2 – insiste Peltristo – non hanno capito che la questione non è il superamento del limite, ma il miglioramento della rete di distribuzione, la ricerca del più basso livello possibile di fibre di amianto e andare a sanare immediatamente eventuali criticità che possono essere evidenziate con i continui monitoraggi”
“Bisogna prevedere ulteriori e serie campagne di monitoraggio e verifiche oltre che un piano per le bonifiche” – aggiungono i consiglieri – inoltre le analisi alla ricerca di fibre di amianto nell’acqua andrebbero inserite in pianta stabile nel nuovo piano sanitario regionale e promuovere anche studi epidemiologici in modo da verificare se possa esistere correlazione causa-effetto. La salute pubblica – conclude Peltristo – deve essere una priorità assoluta da anteporre a qualsiasi altra cosa”.