“Richiesta di formazione dei gruppi consiliari: ancora una volta la maggioranza di sinistra a capo dell’amministrazione comunale di Castiglione del Lago ha dimostrato un approccio dilettantistico e non uniforme nel gestire le problematiche che si presentano di volta in volta”. Ad affermarlo i consiglieri comunali del Gruppo Lega Paolo Terrosi e Lorenzo Nardelli. “Lo scorso 31 marzo – spiegano – il consigliere Rossella Paradisi aveva chiesto la possibilità di costituire il gruppo autonomo Progetto democratico, uscendo dall’unico gruppo di maggioranza consigliare, pur mantenendo l’appoggio al Sindaco e alla Giunta. Il 12 aprile anche il consigliere Paolo Brancaleoni aveva chiesto di costituire il gruppo consigliare nel quale era stato eletto “Alleanza popolare per Castiglione del Lago”.
Il Presidente del Consiglio Alessio Meloni aveva accettato senza remore la richiesta del consigliere Paradisi facendo formare subito il gruppo Progetto democratico. La Paradisi divenne così capogruppo a tutti gli effetti. Per il consigliere Paolo Brancaleoni lo stesso Presidente del Consiglio ha adottato invece un’altra strada, cioè di richiedere alla Prefettura di Perugia un parere sulla questione specifica. A questo punto – spiegano i consiglieri Lega – era evidente che stavano per essere adottati due pesi e due misure. Il 18 maggio venne chiesto anche un parere al Ministero dell’Interno sulla questione Brancaleoni.
Nella risposta, arrivata il 26 giugno, il Ministero ribadiva il fatto che l’art. 17 dello Statuto comunale al comma 1 stabilisce che i consiglieri comunali possono costituirsi in gruppi, secondo quanto previsto dal regolamento del Consiglio comunale; i gruppi sono individuati nelle liste che si sono presentati alle elezioni. Inoltre è indicato sul regolamento la formazione di gruppi unipersonali appartenenti ad una lista presentata alle elezioni. In effetti il comma 4 dell’art. 106 del regolamento prevede che nel caso che una lista, presentatasi alle elezioni, abbia avuto eletto un solo consigliere, a questi sono riconosciuti i diritti e la rappresentanza spettante a un gruppo consigliare. Purtroppo ciò non è avvenuto. Per correre ai ripari, il Presidente del Consiglio, visto che la problematica non poteva essere risolta in maniera agevole, aveva convocato per ben due volte la conferenza dei capigruppo per cercare una soluzione. Alla fine tutti i capigruppo, considerata l’impossibilità di trovare una soluzione condivisa, avevano deciso di revocare a Progetto democratico l’autonomia concessa dalla maggioranza, quindi azzerare tutto quanto, impegnandosi a modificare il regolamento comunale.
A questo punto ci si chiede: perché prima di far costituire un gruppo, nella fattispecie Progetto democratico, nel dubbio, non si è chiesto un parere al Ministero dell’Interno? E’ evidente che prima andava chiesto un parere e poi presa una decisione. Infatti vi è assoluta necessità di modificare i regolamenti, in particolare sulla possibilità ai consiglieri di partecipare in via telematica in forma mista, qualora siano nell’impossibilità fisica di partecipare in presenza alle commissioni e consigli comunali. Questo urgente argomento non è stato infatti ancora inserito all’ordine del giorno in consiglio comunale, nonostante se ne parli e se ne senta la necessità da mesi. E’ evidente – concludono i consiglieri Lega – che questo consiglio comunale, nella sua maggioranza ha dimostrato ancora una volta la sua inconcludenza e incapacità di prendere decisioni bipartisan e nel dubbio rimandarle all’infinito”.