Area naturalistica dell’ex aeroporto: tutto da rifare per l’associazione “La Voce dei Cittadini”

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Area naturalistica dell'ex aeroporto: tutto da rifare per l'associazione "La Voce dei Cittadini"

L’area naturalistica dell’ex-aeroporto, nel cuore del Parco del lago Trasimeno e prospiciente la pista ciclabile, è destinata a non decollare. Abbandonata e lasciata al proprio destino, segno di incuria e di sperpero di denaro pubblico non è un buon biglietto da visita per i tanti turisti che decidono di raggiungere Castiglione del Lago percorrendo la pista ciclabile. La storia inizia con l’istituzione del Parco del Trasimeno alla fine del secolo scorso. Nel 2000 venne deciso di attuare un progetto nell’ambito delle risorse messe a disposizione dal programma “Life Natura” prevedendo di intervenire in aree contigue al lago, veniva individuato anche l’ex-areoporto.

Era prevista la realizzazione di due bacini per l’alimentazione degli ardeidi, famiglia di uccelli che comprende anche gli aironi, la formazione di aree boscate e siepi e la costruzione di strutture didattiche informative per la visita dei luoghi. Il tutto realizzato dalla Comunità Montana, finanziato per 640.000 euro con fondi Europei. Progetto portato a compimento nel 2005 lasciato poi al proprio destino senza alcuna gestione e manutenzione. A nulla è servita questa esperienza negativa, visto quello che rimane oggi anche della piantumazione con il concorso dell’Associazione Eventi, Comune e Gal Trasimeno Orvietano dei 2590 esemplari di pioppi, aceri e querce. Piante scomparse, soffocate dalle erbacce e sterpaglie in un terreno fortemente drenato per esigenze aeroportuali, sabbioso e arido che nel periodo estivo se non si interviene con apporto di acqua, viene compromessa la vita dei giovani alberi messi a dimora.

L’iniziativa di adottare una luce e una pianta nell’ambito del programma “Luci sul Trasimeno” è stata senz’altro positiva e da apprezzare. Quello che è mancato purtroppo è stata la gestione della fase successiva relativamente alla manutenzione e cura delle piante considerata anche la peculiarità della qualità del terreno che richiede particolare attenzione per il radicamento. Quello che rimane oggi nell’area di proprietà comunale è solo indice di incuria che poteva e doveva essere evitata e una cartellonistica prospiciente la pista ciclabile, esplicativa della bontà e finalità dell’iniziativa che andrebbe rimossa, visto il fallimento del progetto. Come in effetti, è stata rimossa per gli stessi motivi qualche anno fa quella relativa al programma “Life Natura”.

Daniz Lodovichi
Pierino Bernardini