La partecipazione popolare alla manifestazione regionale della Cgil del 22 ottobre scorso dimostra come sia sentita dagli umbri la necessità di un servizio sanitario pubblico all’altezza di un paese civile e da la percezione di come le persone se lo sentano sfuggire di mano e di come non siano rassegnate a dover metter mano al portafogli per potersi curare (ammesso che ci sia la possibilità). La importante presenza di cittadini/e del Trasimeno e della gran parte dei sindaci testimonia la profonda preoccupazione che viene da quella parte della regione per il destino del già fragile sistema sanitario del territorio.
L’incontro tra presidente dell’unione dei comuni e la presidente della giunta regionale svoltosi il 24 ottobre non allontana le nubi che sul Trasimeno si erano addensate con la delibera sull’efficientamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale che tra l’altro mette in discussione la presenza stessa dell’ospedale di Castiglione del Lago. Il rischio che si voglia “menare il can per l’aia” e prendere tempo è molto alto.
È quantomeno singolare che la Regione approvi una delibera “di programmazione”, che poi la si definisca “futuribile” e che sia necessario un focus specifico sul Trasimeno e che ci sia bisogno (a tre anni dalla elezione di questa giunta) di elaborare una “scheda particolareggiata della rete territoriale dei servizi, delle strutture e delle criticità”.
Non si può fare finta ogni volta, di non conoscere, di aver bisogno di capire, quasi che si fosse appena arrivati dal pianeta Marte, quando nel frattempo si continua con manovre striscianti a depotenziare le strutture presenti, privandole del personale necessario, spostando risorse, non sostituendo i pensionandi, per poi dire che gli accessi non sono sufficienti a giustificare la presenza dell’ospedale o del pronto soccorso.
Quali siano le condizioni e le necessità della sanità di questo territorio è ben chiaro a chi il territorio lo vive quotidianamente e la proposta dei sindaci del Trasimeno, che raccoglieva anche nostre sollecitazioni e rivendicazioni ribadiva la necessità di:
• completare tutti gli interventi previsti nell’ospedale di Castiglione del Lago (Ospedale del Trasimeno) dotandolo delle professionalità necessarie al suo funzionamento.
• realizzare una struttura di soccorso presso l’ospedale di Città della Pieve utile per la zona sud del territorio e dell’alto orvietano.
• realizzare le “Case di Comunità” a Castiglione del Lago, Città della Pieve, Magione, Passignano, Tavernelle e Tuoro
• implementare il servizio di cure domiciliari che prevedano la presa in carico delle situazioni più complesse rivedendo la dotazione organica della medicina specialistica con particolare riferimento alle cure palliative, alla geriatria, alla pneumologia.
• istituire una “Rete Geriatrica Territoriale”:
• adeguamento del Servizio Riabilitazione Età Evolutiva
• realizzare il “Centro Diurno Alzheimer di Tuoro. e il “Centro Diurno Autismo” di Panicale,
Quindi, un sistema sanitario pubblico che integri i servizi di territorio con quelli ospedalieri e offra anche ai cittadini del Trasimeno l’opportunità di potersi curare.
È il momento delle scelte e delle assunzioni di responsabilità, la Regione decida se si intende dotare di un sistema sanitario pubblico efficiente ed omogeneo, oppure se si considera il Trasimeno un territorio di serie B, condannando i cittadini/e di quest’area a estenuanti pellegrinaggi in tutta la regione (quando va bene).
Perugia, 28 ottobre 2022
Mauro Moriconi
Camera del Lavoro di Perugia
Resp. Zona Lago Trasimeno
Ilario Del Buono
Segretario Generale Lega Spi Cgil Trasimeno