Sviluppo: un’unica strategia per Trasimeno, Orvietano, Amiata-Valdorcia e Valdichiana

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E’ stata scelta una località di cerniera, Torri Chiusine nel comune di Chiusi, per tenere a battesimo l’intesa tra una moltitudine di soggetti pubblici e privati che operano nell’area interregionale Valdichiana, Amiata-Valdorcia, Trasimeno e Orvietano. Sarà sottoscritto e presentato alla stampa venerdì 11 novembre (presso l’Azienda Margheriti Piante), il protocollo d’intesa “per la definizione di un programma strategico di rigenerazione e infrastrutturazione territoriale dell’area interregionale V.A.T.O.”. Un patto tra più anime, che si pone un duplice scopo: rivedere e riqualificare il sistema della mobilità e dei trasporti e creare un laboratorio sperimentale interregionale per la ricerca e l’innovazione.

A firmare l’intesa saranno il Patto territoriale V.A.T.O., le Camere di Commercio, le tre Unioni di Comuni (Amiata-Valdorcia, Valdichiana e Trasimeno), 38 Comuni compresi tra le province di Perugia, Terni e Siena, e un lungo elenco di organizzazioni di categoria. Vi partecipano anche i Dipartimenti di scienze politiche e internazionali dell’Università degli studi di Siena e di ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia. Il protocollo mira alla definizione di un programma strategico “di rigenerazione e infrastrutturazione territoriale dell’area interregionale Valdichiana, Amiata-Valdorcia, Trasimeno e Orvietano attraverso una ‘programmazione dal basso’, promossa e sostenuta dal Tavolo di Coordinamento Territoriale del Patto VATO e il rafforzamento del dialogo e la collaborazione con le due Regioni, in relazione alla messa a terra sul territorio delle misure del PNRR”.

Attraverso la collaborazione con i due Dipartimenti universitari, si punta a sviluppare una sorta di “laboratorio territoriale di ricerca e innovazione” dove elaborare un modello di sviluppo sostenibile nell’ambito della riqualificazione territoriale e in particolare sul sistema della mobilità nelle sue diverse modalità. “Il protocollo – spiegano i promotori del progetto – pone al centro l’interessamento di un’area geografica vasta che non era mai stata investita da un’iniziativa specifica. In questo contesto, il coinvolgimento di tutti gli attori chiave (pubblici e privati) di quattro aree a cavallo tra due regioni può rappresentare una straordinaria opportunità per il superamento di comuni criticità e per lo sviluppo integrato del territorio”. Insomma, con questa operazione ci si pone l’obiettivo di “trasformare dei ‘luoghi ai margini’ in ‘nuovo centro’, luoghi di sperimentazione sociale, laboratorio unico di innovazione territoriale”.

L’incontro di venerdì prossimo inizierà alle 10 con il saluto dei sindaci di Chiusi, Gianluca Sonnini e di Castiglione del Lago, Matteo Burico.
Seguirà l’illustrazione dei contenuti dell’intesa da parte di Marco Ciarini, presidente del Patto V.A.TO.. Quindi gli interventi di: Giulio Cherubini, per conto dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, Claudio Galletti per l’Unione dei Comuni Amiata-Valdorcia, Valentino Filippetti
rappresentante dei Comuni dell’Orvietano, Giacomo Grazi, presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria, Massimo Guasconi, presidente della Camera di commercio di Arezzo-Siena, Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli studi di Perugia e Roberto Di Pietra, rettore dell’Università degli studi di Siena. Sono inoltre stati invitati i presidenti delle Regioni Toscana, Eugenio Giani, e Umbria, Donatella Tesei, e delle tre Province, David Bussagli (Siena), Stefania Proietti (Perugia) e Laura Pernazza (Terni).