Sanità e sociale insieme nella nuova veste del Distretto Trasimeno, incontro tra Usl1 e Unione dei Comuni

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“Un laboratorio per la progettazione e l’erogazione unitaria dei servizi socio-sanitari, con la storica sede di via Belvedere a Panicale quale punto di riferimento, come richiesto nella proposta unitaria che i sindaci del Trasimeno (sostenuta da migliaia di firme di cittadini lacustri), hanno presentato alla Regione Umbria”.

L’integrazione socio-sanitaria è stato il tema principale dell’incontro tenutosi giovedì scorso a Panicale, presso la sede del Distretto Sanitario Trasimeno, alla presenza del Direttore Generale Usl Umbria 1, Massimo Braganti, Fabio Pagliaccia per le attività tecniche Usl, del Direttore del Distretto Trasimeno Emilio Abbritti, del Sindaco di Panicale Giulio Cherubini e del Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno Matteo Burico.

La visita del Direttore Braganti a Panicale era tesa a “verificare la possibilità di costruire risposte ai cittadini più integrate e rispondenti al principio di adeguatezza tra le attuali competenze sanitarie e quelle sociali in capo ai Comuni, anche nell’ottica della più efficace riorganizzazione dei Distretti, secondo il nuovo modello approvato dalla Regione Umbria”.

Ed ha trovato pronti i territori e il Distretto del Trasimeno, “grazie al peculiare sviluppo delle risposte ai bisogni sociali intrapreso dall’Unione dei Comuni – fanno notare i sindaci Cherubini e Burico – che è riuscita a uniformare, con il lavoro dell’Ufficio di Piano, le principali azioni sociali tra gli otto territori del Trasimeno, alle azioni dirette a rispondere in maniera appropriata alle esigenze sanitarie espresse della cittadinanza del Distretto del Trasimeno, che vede congiuntamente impegnati professionisti sanitari, amministrativi e rappresentanti dei Servizi Sociali dell’Unione”. Basti pensare, ad esempio, alla recente intesa proposta dal Direttore Abbritti e siglata, per l’Unione, con il Sindaco Cherubini, che ha consentito, con i maggiori fondi per le non autosufficienze, di azzerare la lista di attesa per le gravissime disabilità e fornire supporto domiciliare per i malati di SLA.

“Il Trasimeno – è il pensiero unanime espresso dai soggetti partecipanti all’incontro – ambisce ad essere un laboratorio per rafforzare la risposta appropriata ai bisogni dei cittadini, con una regia unitaria, che sappia adeguare l’intervento per il cittadino, che nel tempo può variare dalla risposta sanitaria a quella sociale e viceversa”.

“In questo quadro l’Unione – affermano Cherubini e Burico – può mettere a disposizione anche le misure sociali realizzate con le risorse europee, come quelle per i minori, le famiglie e la mediazione culturale attivate con il Fondo Sociale Europeo nel programma ITI Trasimeno e le risorse del PNRR recentemente aggiudicate per le politiche di invecchiamento attivo”.

“Il percorso iniziato, che vede la stretta collaborazione ed integrazione tra le professionalità del Distretto Sanitario e dell’Unione dei Comuni – ha dichiarato Abbritti – consente di affrontare le problematiche socio-sanitarie costruendo soluzioni appropriate, condividendo i percorsi di presa in carico e sfruttando al massimo le risorse disponibili, nell’ottica del soddisfacimento degli effettivi bisogni assistenziali di tutti i cittadini del Trasimeno”.

“Crediamo – concludono i sindaci – che questa sia l’occasione per una nuova qualità di risposta ai crescenti bisogni socio-sanitari, nella sede del Distretto che è il luogo in cui questa integrazione avviene da anni e dove è necessario attivare servizi sanitari attesi da tempo nel nostro territorio, come quelli che riguardano l’autismo e l’Alzheimer, utilizzando la regia e gli spazi del Distretto Trasimeno, che deve poter rappresentare un riferimento primario per quello che sarà il prossimo perimetro distrettuale insieme al territorio perugino”.