“Pietro Vannucci: influencer del Rinascimento”. Anche l’Istituto Comprensivo di Città della Pieve si ritaglia uno spazio importante nei preparativi alle celebrazioni in onore del Perugino e lo fa attraverso un articolato progetto in cui lo studio del Cinquecento passa attraverso strumenti e modalità di “ultima generazione”. Si intitola “Pietro Vannucci: influencer del Rinascimento” il progetto elaborato dalla scuola pievese e finanziato con fondi del Bando del Ministero dell’Istruzione. Una serie di percorsi didattici, volti a scoprire la figura del “divin pittore” e delle sue opere, con la prospettiva di sensibilizzare gli alunni alla tutela del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico e di sviluppare una personale sensibilità estetica.
“Vero influencer ante litteram per il suo stile rivoluzionario – spiega il gruppo di lavoro della scuola – il Perugino ha contaminato l’universo artistico del suo tempo e l’analogia con il ruolo dell’influencer nella società contemporanea è divenuta l’occasione di incontro tra il vissuto degli alunni e la società del ‘500. La scuola si è aperta al mondo della cultura giovanile e alle nuove modalità di apprendimento offerte dalle tecnologie della comunicazione”.
Il progetto, che coinvolge tutti gli alunni, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado, nella logica dell’inclusione, privilegia un approccio di tipo laboratoriale, che per i più piccoli ha un’impostazione ludico-animativa. Già a partire dall’anno scolastico precedente, gli alunni hanno avviato itinerari tematici sul Rinascimento. In particolare i ragazzi della secondaria di primo grado si sono impegnati nella ideazione di un logo quale simbolo di questo percorso formativo che li accompagnerà per tutto il 2023. Lago realizzato poi dalla studentessa Emily Rella (classe 3^C). In questo anno, gli alunni dei tre gradi di scuola sono invece impegnati in vari laboratori, dai nomi molto attrattivi e attuali: “Il selfie del Perugino”, con attività sull’autoritratto; “Il murales del Perugino”, in cui scopriranno la tecnica dell’affresco; “Storytelling sulla vita e curiosità di un pittore molto stiloso”, laboratorio incentrato sulle tecniche della narrazione e sulla creazione di un prodotto multimediale; “Laboratorio di coreografie su musiche rinascimentali” per bambini dell’Infanzia e primi anni della Primaria; “La play-list del Perugino”, rivolto agli alunni della secondaria ad indirizzo musicale che suoneranno partiture del repertorio rinascimentale; “Rinascimento in 3D”, laboratorio della Scuola Primaria di Città della Pieve, nel quale verrà utilizzata la stampante Laser per realizzare un presepe in 3D.
Da ottobre, ha preso avvio per classi terze e quinte della Scuola Primaria, il percorso AttiVAMENTE, sostenuto dal progetto FSE sud ovest Orvietano e condotto dagli esperti della Cooperativa Sociale Polis, per svolgere un percorso grafico-pittorico sui paesaggi del Perugino. Il progetto si amplierà grazie alla compagnia teatrale Occhisulmondo, che ha progettato e vinto il bando del ministero Cinema Per le Scuole, attraverso una serie di laboratori che permetteranno di realizzare cartoni animati con il contributo dei bambini delle scuole primarie. In accordo con l’Amministrazione Comunale, nell’ottica del service learning, saranno individuati dei luoghi dove allestire una mostra animata e una digitale, per dare visibilità ai prodotti delle diverse attività. Inoltre, grazie al contributo di tutti i docenti dell’Istituto, il progetto offrirà l’occasione di uscire dal perimetro dell’aula per esplorare il territorio, che diventa esso stesso ambiente educativo. Visite alle opere e ai luoghi del Perugino, (Città della Pieve, Panicale, Fontignano, La Galleria Nazionale Umbra a Perugia…) consentiranno di realizzare esperienze significative ed emozionanti. “Attraverso questo progetto – conclude la dirigente scolastica Caterina Marcucci – la scuola vuole proporsi come luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro con consapevolezza che la sensibilità verso i beni culturali si può sviluppare solo attraverso un modello di comunicazione non più fondato sulla trasmissione unidirezionale di conoscenze, ma attraverso l’attiva partecipazione degli individui alla costruzione e alla rappresentazione di significati”.