Reddito di cittadinanza, la minoranza di centrodestra al presidente dell’Unione: “Incrementare i progetti e portarli alla realizzazione”

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La Minoranza di centrodestra dell’Unione dei Comuni del Trasimeno con il Capogruppo Augusto Peltristo ed i Consiglieri di FdI Francesca Traica e Alessandro Moio, hanno presentato al Presidente dell’Unione una interpellanza che sarà discussa nel prossimo consiglio , per chiedere se sono aumentate le proposte di progetti di utilità collettiva in tutta l’Unione dei Comuni del Trasimeno , ma soprattutto quanti sono i progetti giunti a compimento con l’utilizzo dei percettori di reddito di cittadinanza.

“Visto il decreto legge 4 del 28/01/2019 che istituisce il reddito di cittadinanza – spiegano i consiglieri , – e considerato che il medesimo decreto introduce il concetto di Progetti di Utilità Collettiva, per cui chi riceve il reddito di cittadinanza deve obbligatoriamente partecipare alla realizzazione dei predetti progetti nel comune di residenza per un minimo di 8 ore settimanali”. Proseguono i consiglieri: “ Tenuto conto che al 31/10/2020 il totale dei Nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza assegnati da Inps ai servizi sociali dei Comuni del Trasimeno, attraverso la piattaforma GEPI , per la sottoscrizione di un Patto di Inclusione Sociale sono 308.

I beneficiari di RdC assegnati da Inps alla piattaforma “ My Anpal” del Centro per l’impiego per la sottoscrizione di un Patto di Lavoro, sono circa 400 ( singoli componenti) e che per la zona del Trasimeno sono stati approvati solamente 11 Progetti di Utilità Collettiva e che impegnerebbero 32 persone , il tutto comunque al momento solo teoricamente”. “La questione sul reddito di cittadinanza – aggiunge Augusto Peltristo – è molto sentita e di attualità, ad oggi i comuni sono in forte ritardo sui progetti, nel Trasimeno si sono attivati dopo le nostre sollecitazioni ed è per questo che abbiamo presentato l’Interpellanza in cui abbiamo chiesto di essere aggiornati sulle proposte di progetti di utilità collettiva, ma soprattutto quanti progetti sono arrivati a compimento, sui rapporti con il Centro per l’impiego in modo da poter conoscere e quindi utilizzare al meglio le varie figure disponibili, sul numero preciso dei beneficiari di rdc e sulle persone realmente utilizzate per i vari progetti”.