Museo Paleontologico, il Ministero del turismo risponde alla Civica Piegaro

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Museo Paleontologico, il Ministero del turismo risponde alla Civica Piegaro

Nel dicembre scorso all’indomani del passaggio del Museo Boldrini dalla Società Valnestore Sviluppo al Ministero per la Cultura attraverso il Polo Museale Regionale, il gruppo consiliare Civica Piegaro con il suo Capogruppo Augusto Peltristo insieme ai Consiglieri Roberto Pinzo, Gianmaria Tei e alla Paleontologa Adria Faraone avevano inviato una missiva ai Ministri di Cultura e Turismo, Sangiuliano e Santanchè, alla Regione dell’Umbria Tesei e Agabiti e alla Direzione Regionale dei Musei Umbri Pierini, per riportare nuovamente l’attenzione sulla complessa situazione del Museo Paleontologico Luigi Boldrini di Pietrafitta, in modo che questa straordinaria collezione di reperti fossili tra le più importanti d’Europa per quantità e qualità dei pezzi presenti possa finalmente essere valorizzato.

“Il nostro Gruppo Consiliare – esordisce Peltristo – vuole ringraziare il Ministro del Turismo e la Direzione Generale Musei per aver da subito prestato attenzione alla nostra missiva in cui abbiamo rappresentato, in poche righe, con chiarezza ed in modo esaustivo la storia del Museo Luigi Boldrini di Pietrafitta”.
”Le due problematiche del Boldrini – sottolineano Pinzo e Tei – ad oggi ancora chiuso, che abbiamo maggiormente a cuore sono, lo stato di conservazione dei fossili e che questa straordinaria collezione di reperti fossili possa essere valorizzata come merita.
“A tale riguardo – aggiunge il Capogruppo – abbiamo richiesto informazioni al Direttore Pierini della Direzione Regionale Musei sul sopralluogo congiunto con l’Amministrazione di Piegaro, in ordine alla tutela dei reperti in esposizione, di competenza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, se sono stati effettuati o programmati gli interventi di consolidamento e di restauro come dichiarato; per i reperti conservati nei depositi se sono state consegnate le chiavi, forniti gli inventari e se è avvenuto il riscontro congiunto per conoscere lo stato di conservazione dei reperti”.

“Il Museo – esorta la Faraone – ha necessità di personale competente e preparato che ne sappia spiegare la parte geologica, anatomica, zoologica e botanica in modo da farlo apprezzare ai visitatori in tutta la sua bellezza oltre che di una rete capillare che ne permetta anche la sua conoscenza”.
“Il Boldrini – conclude Peltristo – ha le potenzialità per diventare un polo di cultura paleontologica e naturalistica, per far rivivere un’area ormai abbandonata, attrarre visitatori e ricercatori, un valore aggiunto alla ricchezza archeologica e pittorica presente nella Regione Umbria e nella nostra Italia”.