A poche settimane dal Nuovo Caporali arriva ‘L’ombra di Goya’ a Palazzo della Corgna

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A poche settimane dal Nuovo Caporali arriva 'L'ombra di Goya' a Palazzo della Corgna

Un docufilm sull’artista che, come pochi altri, ha saputo raccontare gli incubi, le ossessioni e i fantasmi degli esseri umani, ma anche le straordinarie creature fantastiche che nascono dalle loro menti dissacranti.
Al Temporary Cinema di Palazzo della Corgna Lagodarte Impresa Sociale, da sempre in prima linea nella promozione della cultura, e Nexo Digital propongono al pubblico castiglionese il primo docufilm della serie de “La Grande Arte al Cinema”. Si tratta de “L’ombra di Goya” in contemporanea nazionale nelle migliori sale cinematografiche solo il 6, 7 e 8 marzo: un viaggio tra le opere più impressionanti e nell’immaginario più segreto del maestro aragonese, considerato il pioniere dell’arte moderna. Dopo essere stato presentato al 75esimo Festival di Cannes, “L’ombra di Goya”, il docufilm diretto da José Luis López-Linares e scritto da Jean-Claude Carrière e Cristina Otero Roth arriva nelle sale italiane. Il regista del film campione d’incassi “Bosch. Il giardino dei sogni” ha scelto un gruppo di dodici specialisti di tutte le discipline, tra cui Julian Schnabel, per cercare di decifrare la ricca e sinuosa opera del genio spagnolo in questo suo nuovo affascinante documentario corale. Per esplorare le infinite sfaccettature dell’artista, in testa al composito corteo di esperti e appassionati scelti dal regista c’è Jean-Claude Carrière (1931-2021), storico amico e collaboratore di Luis Buñuel, sceneggiatore, scrittore, attore e regista, che López-Linares ha avuto la fortuna di filmare un anno prima della sua scomparsa, ripercorrendo con lui le orme di Goya.

«È sempre molto affascinante penetrare nell’intimità di un pittore, indagando ciò che ha fatto per sé e non per gli altri», ha affermato Carrière, narratore, drammaturgo, filosofo, sceneggiatore. Nel corso della narrazione ognuno degli intervistati fa luce a modo suo su un artista dall’incredibile ricchezza espressiva (un otorinolaringoiatra si cimenta, per esempio, nel rintracciare nei quadri le conseguenze della sordità del pittore) avvicinando tra loro i tasselli di un viaggio che esplora la relazione tra cultura ed emozioni, cinema e pittura. Invece di prediligere il percorso cronologico, “L’ombra di Goya” riesce a spaziare tra opere di periodi diversi con cui Goya smaschera vizi e ipocrisie della sua epoca, tutte collegate tra loro dalla guida acuta e dalle riflessioni illuminanti di Jean-Claude Carrière, che non manca di individuare i legami artistici tra pittore e regista, accomunati dall’essere entrambi originari dell’Aragona, dalla sordità e dalla predilezione per una narrazione di tipo surrealista. Saranno 4 le proiezioni al Temporary Cinema di Palazzo della Corgna: lunedì 6 marzo alle ore 18, martedì 7 marzo alle 18 e alle 21, mercoledì 8 marzo alle ore 18. Il biglietto costa 10 euro (intero) e 8 euro (ridotto), prezzi imposti in tutta Italia da Nexo Digital.

“La Grande Arte al Cinema”, seconda parte della stagione 2022/2023, proseguirà il 3, 4 e 5 aprile quasi sicuramente al Nuovo Cinema Caporali di imminente inaugurazione. A 500 anni dalla morte arriverà nelle sale “Perugino. Rinascimento immortale”, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia. «La scelta del docufilm sul Perugino è particolarmente significativa per noi – sottolinea il presidente di Lagodarte Piero Sacco – in quanto aprirà tutta una serie di eventi che caratterizzeranno l’offerta culturale di Palazzo della Corgna da aprile a ottobre per celebrare degnamente, sotto l’egida del Comune di Castiglione del Lago e del GAL Trasimeno Orvietano, il 2023 che è l’anno del cinquecentenario della morte del Perugino e del Signorelli. Un progetto che ha la sua centralità in una grande mostra a Palazzo della Corgna dedicata ai due artisti e che vedrà una rassegna cinematografica ideata da Lagodarte su arte e Rinascimento, tutta al Nuovo Cinema Caporali e alla Rocca Medievale».

Tra il grano e il cielo e Napoleone, nel nome dell’arte, il documentario sul Perugino racconta l’evoluzione di un artista a cavallo tra due mondi: da una parte le architetture di Piero della Francesca fondamentali per la sua formazione, dall’altra la propensione per la pittura devozionale e lo studio fiorentino presso il Verrocchio. Pietro di Cristoforo Vannucci detto Perugino nasce a Città della Pieve a metà del Quattrocento. Comincia a lavorare a Perugia ma si trasferisce a Firenze, dove lavora presso la fiorente bottega di Andrea del Verrocchio. Ha Leonardo come collega e Raffaello come allievo. Da artista, Perugino vive così il paradosso di essere “meno di sé stesso”: l’identità di “allievo di Piero della Francesca” e di “maestro di Raffaello” sono più forti della sua. Il suo genio e la sua importanza sono in seguito adombrati da quelli degli artisti a lui immediatamente precedenti e successivi e il suo (pur enorme) apporto viene considerato “di transizione”. Al contrario, grazie a riprese suggestive e all’intervento di storici ed esperti, il docufilm mette in luce le sue peculiarità e il suo ruolo fondamentale all’interno della storia del Rinascimento. Un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei grandi capolavori, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Il tributo a un artista che è stato in grado di ispirare in maniera decisiva i pittori del suo tempo, dando vita a opere di una bellezza immortale.

Ultimo appuntamento, sempre al Nuovo Cinema Caporali, il 15, 16, 17 maggio sarà il momento di “Borromini e Bernini. Sfida alla perfezione”, la storia un uomo che si priva di tutto per inseguire un sogno, che si fa tutt’uno con la sua arte, senz’altra ambizione che quella di riuscire a realizzarla lottando per affermarsi. È il racconto della rivoluzione architettonica di Borromini, genio solitario, che cambia per sempre l’aspetto di Roma attraverso una sfida personale alle convenzioni e ai pregiudizi, con l’umiltà di apprendere dal passato per inventare il futuro, con il coraggio di portare avanti un’idea pagandone il prezzo fino in fondo. Ma è anche la storia della rivalità artistica più famosa di sempre, quella tra Borromini e Bernini e soprattutto la storia della rivalità di Borromini con sé stesso: un genio talmente legato alla sua arte da trasformarla in un demone che lo divora dall’interno, fino a spingerlo a scegliere la morte pur di toccare l’eternità.
La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital, con i media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it e in collaborazione con Abbonamento Musei.