Perugino, film evento che celebra Pietro Vannucci, da lunedì a Palazzo della Corgna

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Perugino, film evento che celebra Pietro Vannucci, da lunedì a Palazzo della Corgna

Per la serie “La Grande Arte al Cinema” al Temporary Cinema di Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago da lunedì 3 aprile un film evento che celebra Pietro Vannucci detto “il Perugino” in occasione dei 500 anni dalla sua morte: si tratta di “Perugino. Rinascimento immortale”. Lunedì 3 aprile ore 17:30 una proiezione speciale preceduta dall’intervento del critico e storico dell’arte Andrea Baffoni che parlerà dell’invenzione del paesaggio, tra Perugino e Signorelli con la visione del cortometraggio in 3D Animation “Viaggio immaginario nelle opere e nelle terre di Perugino e Signorelli, maestri del Rinascimento” a cura di Movimento Creative Label, opera presentata in anteprima a Vinitaly 2023 in occasione del cinquecentenario della morte dei due grandi artisti rinascimentali. L’intervento di Andrea Baffoni metterà a confronto l’opera del Perugino a quella del coevo Luca Signorelli, anticipando il taglio artistico che sarà dato alla grande mostra prodotta da Lagodarte Impresa Sociale a Palazzo della Corgna dal 17 giugno al 8 ottobre e, che non avendo opere degli artisti in loco, proporrà un’esposizione di arte contemporanea e multimediale che si ispirerà all’opera dei due geni del Rinascimento, in particolare alla loro rappresentazione del paesaggio e del lago Trasimeno, tema centrale che ritorna anche nel film.

«Il lago Trasimeno e Castiglione del Lago – spiega Andrea Baffoni – si collocano centralmente tra Cortona e Città della Pieve, rispettivamente paesi natali di Signorelli e Perugino, facendo da ideale ponte fra le due esperienze. I due artisti, infatti, vissero parallelamente essendo pressoché coetanei, nati tra 1441 e 1448, e morti entrambi nel 1523. C’è quindi da immaginare che nei loro spostamenti tra Umbria, Toscana e Lazio attraversassero la piana che costeggia il Trasimeno, dalla quale dovettero trarre ispirazione per quei paesaggi che iniziarono a prendere forma e preminenza negli sfondi delle loro opere. Fu per la verità Perugino il vero iniziatore di tale tradizione paesaggistica, come ampiamente dimostrato da riconosciuti storici dell’arte quali, ad esempio Bruno Toscano nel suo volume Trasimeno lago d’arte, ma lo stesso Signorelli seppe apprenderne gli stessi elementi. Se mettiamo a confronto il “Compianto sul Cristo morto” (1502, tempera su tavola, 270×240 cm, Museo Diocesano di Cortona) di Luca Signorelli e l’“Adorazione dei Magi” (1504, affresco, 650×700 cm Città della Pieve, Oratorio di Santa Maria dei Bianchi) di Pietro Perugino, scopriamo che queste due opere, quasi coeve, mostrano un’attenzione per il lago, che con tutta probabilità è sempre ispirato al Trasimeno. In entrambi i casi c’è un’idealizzazione che, nel caso di Signorelli, si concentra sulla sontuosità della cittadina affacciata sulle sue sponde, idealizzata, e la preminenza delle rupi a strapiombo sui lati come a determinarne una quinta teatrale, mentre in Perugino si distende come a volere che lo spettatore perda il senso dell’orizzonte».

Il documentario “Perugino. Rinascimento immortale”, prodotto da Ballandi e diretto da Giovanni Piscaglia, vede la partecipazione straordinaria di Marco Bocci e racconta la vita e l’opera di Perugino partendo dal legame con la sua terra, l’Umbria, e in particolare con i paesaggi luminosi che si aprono sulle sponde del lago Trasimeno che spesso Perugino ha immortalato sullo sfondo dei suoi dipinti. «La scelta del docufilm sul Perugino è particolarmente significativa per noi – sottolinea il presidente di Lagodarte Piero Sacco – in quanto aprirà tutta una serie di eventi che caratterizzeranno l’offerta culturale di Palazzo della Corgna da aprile a ottobre per celebrare degnamente, sotto l’egida del Comune di Castiglione del Lago e del GAL Trasimeno Orvietano, il 2023 che è l’anno del cinquecentenario della morte del Perugino e del Signorelli. Un progetto che ha la sua centralità in una grande mostra a Palazzo della Corgna dedicata ai due artisti e che vedrà una rassegna cinematografica ideata da Lagodarte su arte e Rinascimento, tutta al Nuovo Cinema Caporali e alla Rocca Medievale».

Nel nome dell’arte il documentario sul Perugino racconta l’evoluzione di un artista a cavallo tra due mondi: da una parte le architetture di Piero della Francesca fondamentali per la sua formazione, dall’altra la propensione per la pittura devozionale e lo studio fiorentino presso il Verrocchio. Pietro di Cristoforo Vannucci detto Perugino nasce a Città della Pieve a metà del Quattrocento. Comincia a lavorare a Perugia ma si trasferisce a Firenze, dove lavora presso la fiorente bottega di Andrea del Verrocchio. Ha Leonardo come collega e Raffaello come allievo. Da artista, Perugino vive così il paradosso di essere “meno di sé stesso”: l’identità di “allievo di Piero della Francesca” e di “maestro di Raffaello” sono più forti della sua. Il suo genio e la sua importanza sono in seguito adombrati da quelli degli artisti a lui immediatamente precedenti e successivi e il suo (pur enorme) apporto viene considerato “di transizione”. Al contrario, grazie a riprese suggestive e all’intervento di storici ed esperti, il docufilm mette in luce le sue peculiarità e il suo ruolo fondamentale all’interno della storia del Rinascimento. Un viaggio attraverso l’Italia alla scoperta dei grandi capolavori, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell’Umbria. Il tributo a un artista che è stato in grado di ispirare in maniera decisiva i pittori del suo tempo, dando vita a opere di una bellezza immortale.
Le altre proiezioni in programma a Palazzo della Corgna: lunedì 3 ore 21:15; martedì 4 e mercoledì 5 alle 18:30 e alle 21:15. Info e prevendite biglietti su www.cinemacaporali.it – Mobile Cinema 335 5858310.