Nel tardo pomeriggio di lunedì 29 maggio i Carabinieri della Compagnia di Città della Pieve sono intervenuti a Piegaro, Vocabolo Fibbino, a seguito di segnalazione pervenuta al 112 da parte di un uomo titolare di una struttura ricettiva. Questi aveva riferito al numero di emergenza che la propria compagna, una donna poco più che trentenne di origini ucraine, si era allontanata dalla loro abitazione manifestando intenti suicidari.
I Carabinieri, giunti sul posto, hanno appurato che la coppia aveva in uso un appartamento all’interno della citata struttura ricettiva, e che aveva avuto poco prima un acceso diverbio. Gli operanti hanno constatato che la donna – la quale ha anche asserito di essersi recentemente sottoposta ad una interruzione di gravidanza – si trovava in evidente stato di alterazione, tanto che nonostante la presenza dei militati ha versato del liquido infiammabile sul pavimento della cucina dell’agriturismo, senza però riuscire nell’intento di dargli fuoco.
Subito dopo, impossessatasi di alcuni grossi coltelli da cucina, ha raggiunto l’appartamento posto al terzo piano della struttura, chiudendosi al suo interno e minacciando di togliersi la vita. Nonostante i numerosi tentativi di interlocuzione posti in essere dai Carabinieri, la situazione è degenerata. La donna ha continuato a minacciare gravi gesti autolesionistici sporgendosi dalla finestra e minacciando persino di gettarsi nel vuoto. In via precauzionale, sono intervenuti anche i sanitari del “118” e i Vigili del Fuoco di Perugia, con la finalità di scongiurare esiti drammatici.
In tarda serata, grazie alla lunga interlocuzione avviata dal militare specializzato “negoziatore” del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia unitamente al Comandante della Stazione CC di Piegaro, la donna è stata convinta ad uscire dai locali all’interno dei quali si era barricata. Quest’ultima però, quando è uscita dal fabbricato e ha raggiunto il giardino della struttura ricettiva, ha impugnato un coltello cercando di scagliarsi verso i Carabinieri, che l’hanno disarmata ed immobilizzata.
La trentaduenne è stata accompagnata all’Ospedale di Perugia dove è stata sottoposta all’ASO (accertamento sanitario obbligatorio) con conseguente ricovero volontario presso il reparto di psichiatria per gli accertamenti.