Omaggio al patriota Filippo Gasperi: una celebrazione congiunta dei Comuni di Magione e Perugia

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Omaggio al patriota Filippo Gasperi: una celebrazione congiunta dei Comuni di Magione e Perugia

Nell’ambito delle celebrazioni istituzionali del XX giugno, i Comuni di Magione e Perugia, in collaborazione con la Proloco di San Feliciano, hanno reso omaggio al patriota Filippo Gasperi. L’evento si è svolto nel centro storico di San Feliciano, alla presenza di rappresentanti dell’Associazione Nazionale Bersaglieri – Sezione Quinto Chiodini, della Società di Operaia di Mutuo Soccorso – Circolo Canottieri di San Feliciano, di Avis San Feliciano e Misericordia Magione.

Prima della deposizione di una corona d’alloro e di un mazzo tricolore davanti alla lapide che commemora il giovane di San Feliciano caduto in difesa della città di Perugia durante la rivolta contro il potere pontificio, è stato organizzato un momento di ricostruzione storica e di riflessione sul significato e il valore di un movimento ideale che caratterizza la componente popolare del Risorgimento locale.

L’assessore del Comune di Perugia, Gabriele Giottoli, ha fortemente voluto questo momento istituzionale, sottolineando l’importanza della memoria. Ha evidenziato come spesso i monumenti commemorativi, come quello dedicato a Gasperi lungo il lungolago di San Feliciano, vengano ignorati dalla comunità cittadina, ma che è fondamentale mantenere viva la memoria di questi eventi storici.

L’assessore alla cultura del Comune di Magione, Vanni Ruggeri, ha ringraziato l’assessore Giottoli per aver voluto unire la dimensione locale al XX giugno perugino. Ha inoltre riconosciuto il ruolo dei presidenti del Consiglio comunale, Daniele Raspati, e della Proloco, Alfredo Pelliccia, nell’organizzazione dell’iniziativa.
Ruggeri ha sottolineato l’importanza della vicenda di Filippo Gasperi e di coloro che scelsero di combattere con lui a Perugia il 20 giugno 1859. Questi eventi assumono un valore esemplare, privo di casualità, e definiscono un’azione consapevole, maturata e condivisa.

Filippo Gasperi, nato il 24 febbraio 1832 e cuoco di professione, fu profondamente coinvolto nell’atmosfera di mobilitazione patriottica e nelle speranze risorgimentali generate dalla Prima Guerra d’Indipendenza e dalla Repubblica Romana del 1848. Nel giugno del 1859, l’insurrezione pacifica di Perugia, la formazione di un governo provvisorio e l’adesione al progetto politico di Cavour trovarono una dura risposta dalla cancelleria del Cardinale Antonelli, che inviò un contingente di mercenari svizzeri al comando del colonnello Schmidt con l’ordine di reprimere la rivolta e riconquistare la città a favore del Sovrano Pontefice.

Nonostante l’isolamento diplomatico e politico e la mancanza di una difesa adeguata, Perugia decise di resistere. Gli scontri più intensi si verificarono intorno a Porta San Pietro, dove Filippo Gasperi fu colpito da un proiettile di fucile o da frammenti di mitraglia, insieme a Orlando Castellani, un carpentiere di Pierantonio originario di Faenza. Gasperi fu soccorso tempestivamente dal chirurgo Francesco Blasi, che si trovava sul posto con l’ambulanza, e fu trasferito all’Ospedale allestito lungo l’attuale corso Cavour.

Filippo Gasperi e Orlando Castellani furono gli ultimi a cadere quel giorno, entrambi con il fucile in mano, come annota Uguccione Ranieri di Sorbello nel libro “Perugia e la Belle Époque”. Tuttavia, nessuno dei due morì il 20 giugno 1859. Filippo Gasperi, gravemente ferito a una gamba, subì un’urgente amputazione e, dopo quattordici ore di agonia, spirò alle prime luci dell’alba del giorno successivo, quando Perugia si svegliò attonita e devastata dopo ore di saccheggi e violenze.