Due genitori serbi residenti a Castiglione del Lago saranno processati per aver tentato di organizzare un matrimonio combinato per le loro due figlie, coinvolgendo giovani stranieri mai incontrati in precedenza. I fatti risalgono a due anni fa e hanno destato preoccupazione e indignazione.
Le accuse mosse dalla Procura di Perugia sottolineano che i genitori si sarebbero approfittati delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della figlia minorenne, costringendola a un destino matrimoniale indesiderato. Per l’altra figlia, maggiorenne al momento dei fatti, i genitori avrebbero persino organizzato una riunione con parenti e la madre del futuro sposo per concludere l’accordo relativo al matrimonio combinato.
Nonostante le figlie siano riuscite a fuggire e a chiedere aiuto alle autorità, i genitori avrebbero continuato a pianificare le nozze, ignorando persino l’arrivo dell’epidemia di Covid-19. Il Gup del Tribunale di Perugia ha accettato le richieste dell’accusa e ha fissato l’udienza per marzo 2024, presso il giudice monocratico del Tribunale di Perugia.
Questa vicenda tragica mette in luce la necessità di combattere il fenomeno del matrimonio combinato, che rappresenta una violazione dei diritti umani fondamentali, specialmente quando coinvolge minori.